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Francesco Zero, il Responsabile Arti Visive di Palazzo Rospigliosi e già Direttore del Museo del Giocattolo di Zagarolo, vince il Primo Premio Assoluto di Scultura nel concorso d’arte di Prince Art svoltosi a Palermo sotto la direzione artistica di Vittorio Sgarbi.

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A lui vanno tutti i nostri complimenti e il nostro orgoglio

Quattro giorni di Arte, Musica, Cultura con Red Ronnie, Mattew Lee, Dolcenera, Il Circo Carillon, Olen Cesari, Edoardo Bennato, Vittorio Sgarbi, Giorgio Mulè e tanti altri ospiti.

Dal 15 al 18 ottobre la Prince Art , Associazione che si occupa di investimenti nell’Arte contemporanea, è sbarcata a Palermo, nella favolosa isola di Sicilia, “all’isola che c’è”,  con una nave carica di talentuosi artisti che  hanno scritto, per sé  e per l’incredibile pubblico di diecimila visitatori, una meravigliosa ed indimenticabile favola.

All’interno di Villa Castelnuovo, uno dei più grandi e suggestivi parchi-giardino della città, emergenti artisti contemporanei hanno esposto i loro lavori in una quattro giorni  di Arte, Musica e Cultura.

Prince Art ha deciso di individuare nuovi artisti meritevoli di attenzione per poterli inserire in un progetto più ampio e duraturo che prevede la promozione, valorizzazione e commercializzazione delle opere nel mercato dell’arte.

L’artista che ha partecipato alla selezione, infatti,  con le sue opere ha concorso per l’assegnazione di importanti premi in denaro, pubblicazione nei cataloghi Prince Art, proposte in acquisizione ai collezionisti e tutte le opere che sono state selezionate verranno pubblicate gratuitamente sull’e-commerce Opera74.com che andrà on line dal mese di novembre 2015.

Il noto critico e storico d’arte Vittorio Sgarbi è stato l’anima guida che ha trascinato con sé pubblico e artisti inaugurando la Kermesse con uno dei suoi caratteristici spettacoli incentrati sulla presentazione di grandi Artisti del passato: nell’occasione l’immenso Caravaggio.

Il momento più accattivante dell’esposizione Sgarbi lo ha raggiunto quando definisce il grande pittore come il primo inventore della fotografia.

E’ straordinario come Sgarbi dimostri con poche pennellate di parole, illustrando la tela dal titolo “Ragazzo morso da un ramarro” dipinta nel 1597, che l’artista abbia fatto esattamente quello che la fotografia farà quasi trecento anni dopo. Caravaggio, sostiene Sgarbi,  in quel quadro vuole inizialmente dipingere il modello già in posa quando questi all’improvviso sobbalza spaventato per il morso di un  ramarro.

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Caravaggio decide di non mettere ancora in posa il ragazzo perché vuole riprodurre la verità di ciò che è accaduto davanti ai suoi occhi  e comincia a  dipingere il momento in cui il ragazzo si scompone per il morso.

E’ inverosimile ma la sua intuizione lo porta a riprodurre in 20 giorni con la pittura quell’effetto che la fotografia raggiunge in una frazione di secondo. Realizza nella pittura ciò che Cartier Bresson denifirà “l’attimo decisivo”.

La manifestazione si è svolta in una villa ben organizzata che ha saputo accogliere tutti i suoi ospiti in un happening ricchissimo di eventi che alla memoria non sfuggirà facilmente. L’8 novembre, nel Teatro Politeama infine, i Premi saranno  consegnati ai vincitori che sono:

SEZIONE PITTURA
ex aequo: Guariniello Roberto – Mantovani Rosy

SEZIONE SCULTURA
Zero Francesco

SEZIONE FOTOGRAFIA
Venditti Antonello

E  Zero sarà a Palermo. L’opera vincitrice del premio, presentata da Zero, ha il titolo di “Portatore d’Arte”. Si tratta di un bronzo alto un metro nel quale la figura dell’uomo reinterpretata e sofferente, ricorda fortemente il Gesù che porta la croce. Ma al posto del crocifisso egli sostiene una cornice, quella stessa cornice che Picasso definì l’anima di un quadro.

Il lavoro è stato realizzato con fogli di cera da fusione che costruiscono la figura in modo irregolare, drammatica e sofferente pur nella fortissima volontà di andare avanti e procedere sotto la dura difficoltà delle disillusioni.

La critica d’arte Ida Mitrano definisce l’opera originale ed innovativa nella costruzione tecnica, simbolica e concettuale nella sua estensione poetica.

Antonio Gamboni

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