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San Cesareo ha una storia interessante ed esaltante, in specie dalla sua trasformazione da villaggio di capanne in un paesino in muratura. Questo è avvenuto il 12 gennaio del 1929, quando furono bruciate le capanne. Nel 1990 è diventato Comune autonomo. Dopo questo esaltante successo da medaglia d’ oro, il neo Comune non si è fermato più. Lo dimostrano i successi di vario genere, che questo paese sta conseguendo sia in casa che fuori casa.
È vero che dal punto di vista urbanistico San Cesareo è un disastro. Di capannoni e megaextrasupermercati, zone commerciali e industriali se ne vedono a iosa, mentre le zone agricole non tengono lo stesso passo. Le grandi produzioni dell’Uva Italia e di altre primizie della Cooperativa Produttori Ortofrutticoli (CPO) sono ormai un lontano ricordo.
Ciò che va alla grande è il multiforme ingegno dei Sancesaresi. Parlare di loro sulle cronache è piuttosto facile e frequente. Mietono successi dovunque mettono le mani: sport, cultura, arte, cucina (Anna Dente), solidarietà e altro. In politica, al contrario, dopo il traguardo dell’autonomia, non si è concluso un granché. La crisi e la confusione che regnano nella politica nazionale e internazionale non ha risparmiato neppure San Cesareo. Si cerca di uscirne. Ammirevole, a tal proposito, la prodezza di “San Cesareo Viva” con le lezioni ne “La Primavera di San Cesareo”, un corso preparatorio per futuri amministratori.
Premettiamo, innanzitutto, la buona funzionalità sul territorio delle pubbliche istituzioni, come la Parrocchia San Giuseppe con la Caritas e l’ A. C. sia adulti che ragazzi e con i Comitati intitolati a Sant’ Antonio da Padova e a Sant’ Antonio Abate, come pure il Comune, la Caserma dei Carabinieri, la Polizia Locale, la Biblioteca, il Centro Anziani, le scuole dell’ I. C., gli Istituti Bancari, l’ Ufficio postale, le Palestre, le Farmacie, i Bar, i Ristoranti, la Raccolta Differenziata e tutto il resto. Ad esse si aggiungono le Associazioni politiche, sportive, sociali, culturali e di volontariato. La Protezione Civile, la Croce Rossa, la Do. Sa. Vo., I ragazzi della “Mai Soli” sono quelle più in vista, ma ce n’è una marea.
È proprio da questa molteplicità di organismi, che nascono iniziative che fanno di San Cesareo un paese speciale. Diremmo unico. Senza fare un lungo e noioso elenco, basta citare solo qualcuno dei suoi tanti fiori all’occhiello.

  • Lunedì, 21 novembre, sono stati inaugurati i 200 metri quadrati di murales, i primi del Lazio. L’opera è di artisti di fama e, in più, con colori, che danno un grosso contributo alla salubrità dell’aria.
  • L’ ASD Sporting ha lanciato il progetto “Diamo un Calcio al Bullismo”, per combattere questa triste piaga tra i giovanissimi. Il progetto è stato condiviso da tantissime Società sportive, anche extra regionali.
  • L’incontro Italia – Thaylandia, uno Stage con sette Super Maestri di lotta thylandese. In molti sono venuti da tutt’ Italia e anche dall’estero. Un evento pressoché internazionale a San Cesareo, dove c’è una scuola di Muay Thay, diretta dal Maestro Oreste Cecchini (13° khan advanced).
  • In piazza Giulio Cesare, nel 2002, è stata posta una statua in bronzo di Padre Pio, ultima opera del grande scultore Antonio Cotigni. Alla solenne cerimonia ha partecipato il Postulatore della causa di beatificazione di San Pio, Padre Gerardo Di Flumeri.
    Le cronache sono piene di notizie che parlano di campioni in diversi attività sportive e artistiche. Un esempio è quello della Full Dance, che ha raggiunto, con i suoi ballerini, traguardi nazionali e internazionali.
    “La Notizia 2”, come pure altri mass media, hanno parlato di successi ottenuti sia a livello singolo che a livello di squadra e collettivo. Ci perdonino i campioni di cui non facciamo il nome in questo contesto. San Cesareo li ha tutti nel suo Albo D’Oro e nel suo Guinness dei Primati. Ciò che ci aspettiamo da loro è che ripetano le gesta compiute e che siano di esempio alle future generazioni. E non solo per quelle del luogo, ma per tutte quelle del mondo intero.
       Pino Pompilio

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