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A Tivoli “Raduno Interregionale delle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC)”. Due giorni, sabato 20 e domenica 21 aprile, la storica e ben nota cittadina laziale si è colorata di rossonero, le tinte tipiche dell’Arma dei Carabinieri e delle relative Associazioni di volontariato. Un evento vissuto all’ insegna dell’ammirazione e dell’entusiasmo che le divise sanno ancora trasmettere sia ai grandi che ai piccoli. Purtroppo, in questi ultimi tempi non solo i Carabinieri, ma anche gli altri Corpi dello Stato, istituiti per mantenere l’ordine pubblico, stanno subendo una valanga di accuse infamanti nei loro confronti. Sono accuse strumentali, dettate più da motivazioni di rivalità politiche che non da inesistenti abusi di potere o da presunte deviazioni nei servizi di ordine pubblico. Di questi, a parte qualche comprensibile scantonamento, francamente nei filmati visti sulle cariche degli agenti nelle tante manifestazioni di questi giorni sul conflitto isdraelo-palestinese, non ne abbiamo minimamente notato. È vero che chi manifesta ne ha pienamente diritto, ma tutto questo deve avvenire nel pieno rispetto delle regole e della civiltà. Innanzitutto ci vuole l’autorizzazione a marciare su itinerari concordati con striscioni, bandiere, trombe, megafoni e quant’ altro serve a mettere in risalto l’intento per cui si manifesta e poi si sfili pure con ordine e rispetto di persone e cose. Fin qui tutto a posto, ma se si va oltre, rompendo vetrine, bruciando macchine, cambiando percorsi, offendendo e opponendosi a chi sta lì per la sicurezza di tutti, questo assolutamente non può essere giustificato. Quando le forze dell’ordine sono costrette ad intervenire, si deve solo prendere atto di questa amara inosservanza delle leggi.

Dura lex, sed lex.

Ma ritorniamo alle giornate di Tivoli e al ricco programma degli encomiabili volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Ognuno era con la propria sezione o con il corpo speciale di appartenenza. Magnifico e coinvolgente, come tutti gli altri appuntamenti, il concerto della Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma. Hanno partecipato Sezioni del Lazio, della Toscana, delle Marche, dell’Umbria, dell’Abruzzo e Molise e della Campania con i relativi Presidenti e autorità a livello nazionale, sia dei militari dell’Arma in servizio, che dei militari in congedo e civili aggregati. Presente anche la Sezione dell’ANC di San Cesareo – Zagarolo con il loro Presidente, Antimo De Pasquale. E non erano soli, in quanto è intervenuto anche l’Assessore, Emanuela Ricchezza, in rappresentanza del Comune di San Cesareo, delegata dal Sindaco Alessandra Sabelli. Moltissimi i Sindaci presenti all’ evento. Insomma la mobilitazione è stata completa e il pubblico di Tivoli e di tanti venuti anche da lontano è rimasto ammirato e contento di aver onorato questi novelli e umili protagonisti del nostro tempo a servizio delle comunità di cui fanno parte. Il Presidente, Luogotenente Antimo De Pasquale, ha dichiarato, a proposito del suo darsi da fare in ogni circostanza con il suo gruppo: “Noi Carabinieri, quando ci mettono a riposo, rimaniamo ancora sulle scene. Non scompariamo, ma siamo disponibili a continuare il nostro servizio da volontari a beneficio dei cittadini. La pensione c’è la guadagniamo”.

Che vuol dire tutto questo? Che il motto “Nei secoli fedele” non sono parole vane, ma una certezza che rende la nostra esistenza più bella e degna di essere vissuta in pace e a misura d’ uomo.

Pino Pompilio

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