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Riceviamo, come avevamo richiesto, un comunicato del gruppo consigliare Adesso Noi relativo al consiglio comunale del 09 09 2014. Lo pubblichiamo così come ricevuto ad integrazione di quanto già pubblicato

–>>> Clicca qui per vedere l’articolo pubblicato stamattina <<<–

09 SETTEMBRE 2014: I CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA LASCIANO IL SINDACO E LA GIUNTA DA SOLI IN AULA E FANNO MANCARE IL NUMERO LEGALE PER IL REGOLARE SVOLGIMENTO DELLA SEDUTA

Il 09 settembre si è tenuto il sesto consiglio comunale dell’insediamento del nuovo consiglio comunale.

I punti all’ordine del giorno erano 5, tra i quali la discussione di quattro mozioni presentate dall’opposizione nel consiglio del 28 luglio precedute dalle comunicazioni dei consiglieri.

Un consiglio questo di settembre molto particolare: i punti dell’ordine del giorno riguardavano esclusivamente mozioni presentate dall’opposizione, quasi a spronare l’attività amministrativa del sindaco e della giunta comunale.

  • Ore 18:45:  il Presidente del Consiglio ha aperto la seduta, si è proceduti con l’appello (assenti i consiglieri di maggioranza Lino Sabelli e Tiziano Stazi) e si è passati allo svolgimento dei punti all’ordine del giorno.  Secondo regolamento ogni consigliere comunale (sia di maggioranza che di opposizione) può presentare durante il consiglio comunale interrogazioni, interpellanze e mozioni e le modalità sono regolate dagli articoli 73-82 del vigente regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale. Da regolamento (articolo 73) le interrogazioni consistono nella semplice domanda al Sindaco se un fatto sia vero, se alcuna informazione sia giusta e sia esatta, se si sia presa o si stia per prendere alcuna risoluzione intorno ad un determinato affare; le mozioni (articolo 78) consiste in un documento motivato, sottoscritto da uno o più consiglieri e volto a promuovere una deliberazione del Consiglio su un determinato argomento.

Sulla base del regolamento sul funzionamento dell’assise comunale hanno preso la parola i vari consiglieri dell’opposizione per enunciare le varie proposte firmate dall’intera opposizione. Rotondi ha letto quattro interrogazioni ponendo quesiti che riguardano il motivo del ritardo nella consegna dei modelli di pagamento degli acconti della TARI, perché via Sabatuccio in pieno centro storico non viene spazzata e vengono lasciate crescere erbacce lungo il ciglio stradale, chiedendo che venisse attivato un servizio per il calcolo della TASI, una nuova imposta di cui molti cittadini ignorano le modalità di calcolo e di pagamento.

Il consigliere Saladino ha presentato sette tra interrogazioni e mozioni volte a spronare l’attività della giunta comunale su argomenti molto importati: risparmio energetico nell’illuminazione pubblica, decoro urbano, discariche abusive di eternit, chiusura del centro storico.

Il consigliere Rosicarelli, facendosi portavoce di molte associazioni del territorio, è posto il quesito sulla concessione a mezzo di convenzione degli spazi della palestra comunale della scuola media Giovanni Pierluigi (già Verrio Flacco), portando come esempio la convenzione stipulata con una associazione per l’utilizzo degli spazi della palestra don Borgna a Carchitti.

Il consigliere Federici, invece, ha posto una semplice domanda all’Assessore alla Cultura, una domanda che prevedeva come risposta o un “si” o un “no”. Il Sindaco, a quel punto, con ampi gesti invitava i consiglieri della sua maggioranza ad uscire dall’aula: dapprima uscivano Massimo Sabelli, Enrico Proietti e Duilio Braghese (il consigliere Sancilio già era uscito durante l’intervento del consigliere Saladino), restavano in aula, per la maggioranza, solo i consiglieri del PD mentre l’intervento di Federici continuava senza che nessuno, compreso il presidente, eccepisse nulla.

Dopo qualche istante il consigliere Igino Macchi (capogruppo del PD a palazzo Verzetti) chiedeva, letteralmente, al sindaco se dovessero uscire dall’aula, al cenno di mano (affermativo) del sindaco uscivano i restanti (tre) consiglieri di maggioranza presenti in aula. A quel punto interveniva il Presidente Fatello che, nel rispetto del regolamento, procedeva alla verifica del numero legale e dopo l’appello fatto dal segretario comunale risultavano presenti sette consiglieri comunali (sei di opposizione più il presidente), quindi rilevando la mancanza del numero legale per la prosecuzione della seduta, la dichiarava sospesa e comunicava che avrebbe verificato nuovamente il numero legale dopo 30 minuti.

  • Ore 19,41:  il consiglio comunale era sospeso. Intanto dall’aula accanto, dove erano confluiti tutti i consiglieri di maggioranza e vari assessori, provenivamo i rumori di una intensa discussione in corso.
  • Ore 20,15:  il segretario comunale procedeva di nuovo all’appello constatando che erano presenti solo sette consiglieri (i sei di opposizione più il presidente), e tra lo stupore generale dei cittadini presenti in aula che sentivano gli altri consiglieri parlare in un’altra stanza del comune di Palestrina, il Presidente dichiarava sciolta la seduta del Consiglio Comunale.

 Va inoltre detto che l’interrogazione presentata dal Gruppo Adesso Noi Palestrina è agli atti del Consiglio e come già detto, era una semplice richiesta di informazioni rivolte all’Assessore alla Cultura per chiedere se era presente allo svolgimento delle operazioni di estrazione della tombola del 3 Agosto in occasione della Sagra del Giglietto.  

Pertanto, come si potrà evincere successivamente dalla pubblicazione dell’interrogazione, non c’è stato nessun attacco personale (come qualcuno “azzarda” a dichiarare, assumendosene tutte le responsabilità) consistendo l’interrogazione nella SEMPLICE richiesta di informazioni.

Ne è prova il fatto che lo stesso Presidente del Consiglio non ha ritenuto opportuno togliere la parola al Consigliere Federici, dal momento che non si trattava né di apprezzamenti né di accuse che riguardano la sfera personale dell’interrogato… e pertanto legittime e di carattere pubblico (eravamo in seduta pubblica) 

Non solo, la stessa interrogazione era stata formulata sia con risposta orale (se l’assessore avesse voluto, avrebbe potuto rispondere seduta stante) sia con risposta scritta da far pervenire agli interroganti entro 30 giorni dalla richiesta.  Pertanto, la reazione esagerata della maggioranza che, su invito (a gesti) del Sindaco, ha abbandonato immediatamente l’Aula consiliare, lascia intendere che probabilmente ci sono motivazioni ben diverse che prescindono dalla semplice richiesta di informazioni riguardanti una banale Tombola.

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