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I Sancesaresi si recheranno alle urne nelle scuole della Villetta domenica e lunedì 14-15 maggio, per eleggere la nuova Amministrazione comunale. Solo due i candidati Sindaco in gara. Un terzo candidato, Davide Pezza, è stato squalificato già prima dell’ inizio della campagna elettorale. Nove le liste: quattro in appoggio al Sindaco uscente, Alessandra Sabelli e cinque in appoggio al concorrente, Gianluca Giovannetti. Non si ricorrera’ al ballottaggio.
Sembra tutto facile e scontato, perché è certo che uno dei due sarà il primo cittadino di questo paese, ma il problema di fondo è che la scelta derivera’ non dalle qualità e dai meriti del candidato, ma dalla quantità dei voti degli elettori che i candidati Consiglieri delle due liste riusciranno a procurare a ciascuno dei contendenti. In ogni campagna elettorale si è sempre sommersi da una invadente e frenetica pubblicità fatta con ogni mezzo, anche ricorrendo a quello di porta a porta. In questa tornata elettorale si e’ alquanto esagerati. Infatti dovunque ascoltiamo lamentele di cittadini, che non ne possono più di gente che suona il campanello di casa, per consegnare bigliettini e per chiedere in modo diretto di votare il candidato da loro raccomandato. Anche quando ci si incontra è inevitabile che il discorso affronti l’ argomento del giorno, cioé il voto e come pro memoria ti passano bigliettini a volontà con foto, nome, simbolo di chi votare.
In molti si sfogano, dicendo che non ne possono più di sentire di dare la preferenza a questo o a quella o a quell’ altro. A dimostrazione di quanto stiamo dicendo c’ è il fatto che ci hanno riempito le tasche, le case, gli uffici e altro con bigliettini e raccomandazioni di come e chi votare. E la storiellina continua ad andare avanti a forza di certosine sopportazioni. Però lunedì 15 il teatrino chiude. Il bello è che sedici di quelle marionette costituiranno il governo della città. Faranno sul serio o continueranno la commediola della lunga e noiosa vigilia? In realtà non abbiamo visto segni, prove e dimostrazioni di grande valore per sperare, almeno, in qualcosa di positivo. Abbiamo assistito ad una sorta di caccia al tesoro con un finale alla ” Pesce di aprile”, cioé alla “volemose bbene. Abbiamo scherzato e non ci pensiamo più”. Ci auguriamo che non sia cosi’ e che Dio ce ne scampi liberi dal prosieguo di una politica sempre più alla deriva. San Cesareo è un paese con 33 anni di arretrati, con una montagna di cose da fare e ci si litiga per tutto questo?
Popolo delle barricate riprendiamo noi le sorti del nostro paese. Allora eravamo uniti e ottenemmo l’ autonomia. Continuiamo ad esserlo.
   Pino Pompilio

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