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La nostra redazione esprime, a nome anche dei familiari di Antonio, i più sentiti ringraziamenti a quanti hanno partecipato al dolore per la perdita del nostro Direttore, a coloro che ieri gremivano la Parrocchia di San Giuseppe e anche a coloro che avrebbero voluto esserci ma non hanno potuto.

In questi giorni di grande dolore e di smarrimento noi della redazione, unitamente ai familiari, ci siamo trovati a pensare “e ora che facciamo?”

L’iniziale senso di vuoto ci ha posto davanti a mille dubbi… non è facile raccogliere un testimone così pesante… non è facile prendere il posto di qualcuno che con la sua presenza riempiva e rompeva le vite di tutti coloro che gli gravitavano intorno.

Antonio era un gran rompiscatole, irruento e curioso, ma, come ricordavano ieri in chiesa, sempre e soltanto per amore della verità, del diritto all’informazione, per la voglia di sapere e con un gran cuore.

“E ora che facciamo?” la frazione di un secondo e mi sono ritrovata a dire in un battibaleno “io ci sono”… i dubbi, i timori sono arrivati dopo. Ma ogni dubbio, ogni timore sparivano di fronte all’immagine di Antonio che punta il dito verso di me e mi tira i piedi nel letto la notte.

Ieri sera sono andata a dormire stanca ed affranta, ancora smarrita e con un gran senso di vuoto, ma è durata poco. Già stamattina un campanellino nella testa ha trillato insieme a un turbinio di domande. Mi sono svegliata con una grande voglia di fare e di dare una risposta a quelle domande con un vigore che non trovavo da un po’… come se qualcuno volesse togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

E allora sono qui a ringraziare anche chi non ha voluto esserci nemmeno con un messaggio alla moglie, tutti coloro che hanno sfruttato Antonio quando era all’apice della sua attività salvo, poi, voltargli le spalle nel momento del bisogno, tutti coloro che all’apparenza millantavano grande amicizia e intanto non pagavano le fatture della pubblicità fatta dal giornale cartaceo (principale motivo per cui si è determinata la chiusura del giornale) o promettevano aiuti sulla base dei quali venivano fatte spese che poi rimanevano “sul groppone”.

Tutti coloro che, anche grazie ad Antonio, hanno avuto visibilità politica, per cui vantaggi, per poi pugnalarlo alle spalle… Perchè Antonio era certamente un gran rompiscatole, era anche uno che sapeva sempre cadere in piedi, ma non si può davvero dire che in quello che faceva non ci credesse e per questo quante delusioni, quanti bocconi amari.

Non faccio nomi, chi ha letto il libro qualcuno li conosce già, so che coloro a cui mi rivolgo sanno che sto parlando di loro, ieri il vuoto lasciato dalla loro assenza non è passato inosservato.

Ecco… ora il sassolino non è più nella scarpa, però Diretto’ la prossima volta magari non alle 4,30 di mattina… per favore almeno aspetta che mi suoni la sveglia!

A proposito… La Notizia continua!

Gioia Cafaro

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