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Mostra Ferruccio Maierna_Telo4

Dal 28 novembre al 12 dicembre prossimo, presso gli spazi espositivi di arte contemporanea del museo archeologico tuscolano “Scuderie Aldobrandini” a Frascati, si terrà una mostra personale di sculture di Ferruccio Maierna, scultore italo-belga-olandese, già apprezzato nel mondo dell’arte e della scultura contemporanea.

L’iniziativa, è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Frascati e vede il coinvolgimento virtuoso di molte istituzioni locali. Il Delegato alla cultura e turismo, dott.ssa Francesca Neroni, del museo Scuderie Aldobrandini, STS multiservizi, la galleria di arte contemporanea Arte54, il Consorzio tutela della denominazione vini Frascati.

L’esposizione propone un percorso scultoreo, ludico e letterario. Una retrospettiva di opere che propone le diverse fasi creative dell’artista focalizzandosi sull’ultimo momento espressivo: dall’esplorazione del mondo naturale, all’essenza dell’esistenza umana, attraverso forme ed immagini che dal figuratismo iniziale, diventano sempre più astratte.

Questo artista, forgia le sue opere utilizzando materiali diversi, il ferro, il rame e ultimamente il recupero della latta, in tecnica mista. È stato selezionato dal Dipartimento VI politiche della programmazione e pianificazione del territorio Roma ed inserito nell’elenco di artisti professionisti per l’affidamento di incarichi di realizzazione di opere d’arte.

Cercare e ricercarsi. Dentro questo solco si muove la ricerca di Ferruccio Maierna. Dalle figure più o meno definite alle forme più o meno identificabili, dagli elementi più o meno volumetrici alle linee più o meno grafiche, le sue
sculture sono da sempre espressione autentica della necessità dell’artista di ritrovare ogni volta una relazione tra sé, l’opera e il mondo.

Radix et origo, in tal senso, si connota come un momento significativo del suo percorso. Cercare e ricercarsi. Forse perché figlio di due terre, diviso tra Belgio e Italia, forse. Quello che è certo è che Maierna nel cercare e ricercarsi trova le ragioni della sua arte. Non è un caso che in quest’ultime sculture la materia diviene forma che si origina dalla materia stessa.

Se la materia ritorna a se stessa, la forma si fa metafora dell’esistere umano. E l’artista nella tensione alla “rinascita” come ricerca di sé, di quel sé conosciuto e, al contempo, sconosciuto, trova nuove relazioni con l’opera. Il suo processo creativo guarda da sempre all’essenzialità della forma. Un modus operandi volto a restituire il senso dell’umano che trova, oggi, autentica espressione nei solchi che percorrono la materia come fosse carne viva che conserva in sé la memoria di ciò che è stata e, tuttavia, capace di generare del nuovo.

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