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IL RICAMBIO DEI MEDICI COLLOCATI A RIPOSO E ALTRI FATTORI CREANO SQUILIBRI – LA POLITICA DEI PRECEDENTI GOVERNI HA TAGLIATO TROPPO ANCHE NELLA SANITÀ – SEMPRE DI MENO LE NUOVE LEVE – IN CRISI I QUADRI DELL’ASSISTENZA MEDICA – ERAVAMO I MIGLIORI A SAPER PROTEGGERE LA NOSTRA SALUTE
Domenica, 27 giugno 2021, appuntamento mensile dei donatori di sangue della Do. Sa. Vo. I volontari dell’Associazione non disertano mai il loro incontro con i medici e il personale infermieristico e ausiliario dell’ospedale Bambino Gesù di Roma. È una sensazione unica trovarsi tra gente che dona senza riserve il proprio sangue. Il Coordinatore delle operazioni, il Dott. Guglielmo Trua, presiede, in genere, a tutti gli atti inerenti la raccolta del sangue. Sono anni, che procede in questo compito con sicurezza e abilità professionale.
” Reperire medici diventa sempre più difficile “, ha esordito il Dott. Trua, rispondendo ad una serie di domande sul prosieguo di tale attività e sull’incerto futuro della sanità.” Per tanti miei colleghi, chi più e chi meno”, prosegue il Dottore, “manca poco al pensionamento, Dove sono le nuove leve? Non se ne vedono molte. Le università non scoppiano di studenti in medicina. Sono pochi e insufficienti quelli che riescono a laurearsi.
Di questo passo come finirà la Sanità nel Lazio e nelle altre Regioni? Il fenomeno non risparmia neppure i medici di base. Un giorno o l’altro potrebbero esaurirsi anche loro. Stando così le cose, ci avviamo verso un dopo pandemia preoccupante”. Il Dott. Trua non prevede un ritorno sereno e rassicurante nel campo ospedaliero, in quello clinico-specialistico e anche in quello dei medici di famiglia, insomma in tutta la filiera dell’attività di medici e di medicine. “Troppi tagli sono stati fatti dai precedenti governi”, spiega l’intervistato, “ad iniziare dalle università per via del numero chiuso e soprattutto per le prospettive di insediamento e di svolgimento della professione sia nel pubblico che nel privato. Se non ci sono rincalzi freschi e aggiornati come si fanno a coprire attività specifiche ripristinate dopo la pandemia e quelle di nuova istituzione, visto l’evolversi della scienza medica e la comparsa di nuove patologie, vedi quella del covid 19? Temo per il futuro scenari preoccupanti. Lo stato faticherà ad organizzare la Sanità. Dovrà concentrare in grossi centri le diagnostiche e le relative cure mediche. Altro che decentramento. Per forza di cose si dovrà concentrare le attività mediche in grossi e sporadici Centri”.
Rimaniamo perplessi davanti alle risposte del Dott. Trua. C’è poco da essere allegri. La realtà, purtroppo, è questa. Stiamo pagando gli errori del passato. Abbiamo speso troppo e tagliato peggio. Anche con una politica di ripresa accelerata, i tempi richiesti non sono brevi. Però lo si faccia. Qualche intoppo lo dovremmo pur affrontare.
Pino Pompilio

Per forza di cose si dovrà concentrare le attività mediche in grossi e sporadici Centri”.
Rimaniamo perplessi davanti alle risposte del Dott. Trua. C’è poco da essere allegri. La realtà, purtroppo, è questa. Stiamo pagando gli errori del passato. Abbiamo speso troppo e tagliato peggio. Anche con una politica di ripresa accelerata, i tempi richiesti non sono brevi. Però lo si faccia. Qualche intoppo lo dovremmo pur affrontare.
Pino Pompilio

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