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Ogni anno per ricordare il sindaco di Pollica Angelo Vassallo, barbaramente ucciso nel settembre del 2010, Legambiente e Anci promuovono un riconoscimento che viene assegnato a quelle realtà amministrative che favoriscono lo sviluppo dei territori nel rispetto dell’ambiente e della legalità.

Il premio, promosso da ANCI e Legambiente insieme a Libera, Slowfood e FederParchi, è rivolto ai sindaci virtuosi che hanno colto l’eredità del sindaco di Pollica affinchè il suo esempio continui ad essere fonte di ispirazione per tutti coloro che decidono di mettere a disposizione della comunità impegno e competenze.

Quest’anno anche il Comune di Castel San Pietro Romano ha deciso di aderire all’iniziativa, un piccolo segnale a tutti i cittadini per una maggiore consapevolezza e partecipazione alla vita collettiva nel rispetto dei beni comuni.

L’obiettivo dell’iniziativa è individuare amministratori impegnati come il “sindaco pescatore” che ha ispirato il premio, nella valorizzazione intelligente e lungimirante dei piccoli territori perché sono proprio i municipi cosiddetti “minori” a giocare spesso un ruolo d’avanguardia in diversi settori, dalle produzioni di qualità alle rinnovabili, passando per turismo sostenibile, la soft economy e la buona gestione del territorio.

“Crediamo che il sindaco di Castel San Pietro Romano sia un esempio virtuoso per tutte le Amministrazioni italiane ed è per questo che abbiamo deciso di partecipare al bando” – spiega la consigliera Mascia Stecca, promotrice dell’iniziativa – “Il suo impegno per il territorio, i valori e le tante iniziative portate a termine per il nostro Comune sono un motivo di orgoglio e una fonte continua di insegnamento anche per le nuove generazioni”.

Sono diverse le iniziative messe in campo dal Comune di Castel San Pietro Romano. Si inizia domenica 7 luglio con la proiezione del film “Il sindaco pescatore” (regia di Maurizio Zaccaro) presso la Cisterna dei Benedettini. L’appuntamento è alle ore 21,15.

L’OMICIDIO DI ANGELO VASSALLO
La sera del 5 settembre 2010, intorno alle 22:15, mentre rincasava alla guida della sua automobile, Vassallo è stato ucciso da uno o più attentatori allo stato ignoti; contro di lui sono stati esplosi nove proiettili calibro 9, sette dei quali a segno.
Benché allo stato la matrice dell’attentato sia ignota, il pubblico ministero Luigi Rocco, incaricato delle indagini, ha avanzato l’ipotesi che esso sia stato commissionato dalla camorra al fine di punire un rappresentante delle istituzioni che si era opposto a pratiche illegali: un collegamento potrebbe risiedere nelle azioni svolte da Vassallo a tutela dell’ambiente, era visto dalla camorra come un ostacolo al controllo del porto che le garantirebbe libertà nei commerci illegali di droga.
Il 25 marzo 2015, Bruno Humberto Damiani è unico indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo. 
Nel luglio del 2018, otto anni dopo, il pm Leonardo Colamonici ha notificato un avviso di garanzia per rendere interrogatorio da indagato per l’omicidio a Lazzaro Cioffi, il carabiniere colluso con il clan Caivano per averne protetto le attività di narcotraffico. Cioffi dal 1991 fino a pochi mesi fa (quando è stato arrestato) ha lavorato nel nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Quindi ne faceva parte anche il 5 settembre del 2010.

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