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Enrico Santini, come tanti altri venuti a San Cesareo da vari paesi delle regioni italiane e anche dall’ estero, lui dall’ Umbria, e’ stato chiamato altrove. Non farà più ritorno. È successo domenica 12 marzo tra le 12 e le 13. Era ricoverato all’ ospedale di Palestrina, ma già da qualche tempo non era piu il Santini di nostra conoscenza. Diversi mali e peregrinazioni in vari ospedali, tra flessioni e riprese, ne avevano minato la forte tempra. San Cesareo tutta, commossa, lo ha salutato martedì 14 e gli ha reso i meritati onori. Era un giorno grigio e piovigginoso. La pioggia sui volti si confondeva con le lacrime di quanti lo hanno applaudito.
Don Guido ha interpretato il pensiero di tutti nel corso della cerimonia religiosa, affermando che Enrico è stato sicuramente accolto in cielo . Dio ama e premia le persone di buona volontà, coloro che nella loro vita hanno osservato fedelmente il suo insegnamento, quello dell’ amore. Non apre solo, ma spalanca loro le porte del paradiso
Enrico è stato una persona umile, semplice e rispettosa nei confronti non solo di chi gli era accanto, ma di chiunque veniva a contatto con lui. In più ci metteva di suo un tocco di simpatia, di finezze tipicamente perugine, di ilarità spontanea e accattivante. Non era raro che ti chiamasse con il suo originale appellativo “Pecchiero”, cioé caro, carino, dolce. I diminutivi vezzeggiativi “Pecchiarotta o pecchiarotto” se lo beccavano i suoi più intimi. Lui ora e’ diventato il nostro pecchiero per antonomasia e per la vasta orma che ha lasciato di se.
Enrico, Richetto per gli amici, è stato sempre attaccato alla sua famiglia, costituita dalla moglie Eugenia Cocci, dal primogenito Luca, dal secondo figlio Stefano e da Sandra. La famiglia e’ cresciuta, grazie agli otto nipoti, sbocciati nei giardini di nonno Enrico e di nonna Eugenia
Il Santini ha fatto di tutto, soprattutto il camionista. Trasportava e consegnava a domicilio per lo più materiali da costruzione. Tanti Sancesaresi gli riconoscono validi apporti nella costruzione delle loro case, in quanto si mostrava sempre disponibile a collaborare e a spingere ad andare avanti.
Un altro aspetto da prendere in considerazione è quello che i nostri “Perugini” si sono sistemati un. po’ dovunque in queste zone.. Tra fratelli, sorelle, cognati, zii, nipoti ce ne sono diversi e sempre uniti e concordi, anche se alcuni per lavoro o per altre ragioni abitano nei paesi vicini.
Per dirla in breve, questa gente, venuta da lontano e non solo loro, ma insieme a tanti altri hanno fatto si’ che il paese diventasse un grande paese nei commerci, nell’ industria, nell’ agricoltura, nell’ artigianato e, soprattutto, ha contribuito notevolmente alla crescita dei Sancesaresi. Lodevole il loro modo di agire, di parlare, di trattate la gente.
C San Cesareo può essere fiera di pionieri che la rendono una terra, dove regnano benessere, rispetto, stima e considerazione sia per chi ci vive e sia per quelli che intendono stabilirsi e far parte di noi. Qui ti senti a casa tua e chi ci ha insegnato ad essere famiglia è Enrico Santini e tanti come lui. Grazie, Pecchiero!
   Pino Pompilio

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