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IL SANGUE PIÙ CE N’È E MEGLIO È – DOMENICA 22 NOVEMBRE DONAZIONE MENSILE – I VOLONTARI LO DONANO SENZA RISERVE – SUPERANO LE BARRIERE POSTE DAL CORONAVIRUS – TRIONFA LA SOLIDARIETÀ Domenica, 22 novembre 2020, giornata mensile della donazione di sangue da parte dei volontari dell’Associazione Do. Sa. Vo. Questa domenica si presenta in modo interessante. Il sole splende luminoso nell’azzurro, reso terso e pungente per un repentino abbassamento delle temperature. Si sta bene tra le coltri del letto, non tanto per dormire quanto per finire di smaltire le fatiche e lo stress accumulato nella settimana lavorativa. La sveglia, però, suona puntuale. È ora di alzarsi per recarsi a donare il sangue. Tutti i donatori convocati per oggi arrivano puntuali all’ora stabilita. I volontari dell’Associazione sono tantissimi. Il loro numero è sempre in aumento. Sono soprattutto i giovani ad ingrossare le file. Sul piazzale e davanti all’ingresso del Centro Anziani sostavano sia coloro che avevano già donato e sia quelli che aspettavano di essere dirottati da Mario Di Girolamo,il San Pietro del” triage”, alle varie tappe della donazione. Tra questi un gruppo di sei ragazzi si scambiava battute su come si erano comportati nella fase clou del prelievo.Per alcuni era la prima esperienza e un po’ di fifa l’ha avuta. Li ho invitati ad una foto. Subito si sono schierati, ma senza mai abbassare la guardia : distanziati e con la mascherina, Sono due volte consecutive che il Dott. Guglielmo Trua, Direttore del Centro Trasfusionale dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, presiede la troupe medica. Quando c’è lui le operazioni del giorno filano che è una bellezza. È rapido, allegro e sicuro. I pazienti sui lettini lo accolgono con piacere e simpatia. Insomma Trua ci sa fare. Abbiamo posto al Dottor Trua alcune domande. Due in particolare gli argomenti affrontati : il primo se anche il Bambino Gesù ha trasformato reparti per cure agli ammalati covid, il secondo se è credibile e può funzionare il plasma dei guariti dal coronavirus somministrato ai positivi sintomatici. La risposta al primo è che anche il Bambino Gesù ha dovuto riservare alcuni reparti ai contagiati covid. Da questa incombenza non si salva nessun ospedale a detrimento delle altre patologie. Per quanto riguarda il secondo interrogativo, il Dott. Trua è stato chiaro : “Non sono contrario a questa terapia,in quanto il plasma dei guariti è in grado di risanare i colpiti dal virus”. Allora perché, ci chiediamo tutti, non è stata seguita questa via e si è aspettato l’avvento dei vaccini? “Si aspettava”, ha spiegato Trua, “che questa cura fosse accettata, perfezionata e omologata”. Ma quando si fa tutto questo? Non è il nostro Dottore che può decidere il da farsi. Si avvicina l’era dei vaccini e tutti puntano su questi strumenti ritenuti pressoché sicuri e più facili da praticare. Anche l’economia, l’organizzazione della farmacologia e i colossi mondiali dei prodotti farmaceutici battono di più dove c’è il business. Il coronavirus ha messo in moto un gigantesco affare. Un’altra domenica di festa, la festa del cuore e dell’anima. Mai come in queste occasioni si ama di più il nostro prossimo.” Chi salva una vita”, afferma un detto ebraico, “salva il mondo”. Pino Pompilio

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