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La fiaccolata per commemorare Willy Monteiro Duarte tra emozione e solidarietà

La sera di venerdì 25 settembre 2020 Artena è una città silenziosa. Già dalle h. 19.00 la Piazza Genocchi, luogo di raccolta e partenza per la fiaccolata organizzata in onore di Willy, comincia a riempirsi.

Le persone arrivano alla spicciolata ma in religioso silenzio, nella piazza gli amici di Willy con lo striscione che aprirà il corteo e la sua foto tenuta in alto, perchè sia visibile a tutti. Dietro lo striscione anche i familiari di Willy, raccolti in un composto dolore pieno di dignità, accolgono chi arriva con occhi pieni di gratitudine, salutano chiunque si avvicini a loro, chiunque voglia portare una parola di conforto.

Sulla parete dell’ex granaio Borghese si accende il nome Willy, vengono distribuite le fiaccole, la piazza si riempie di gente di tutte le età, famiglie intere con bambini, anziani e giovanissimi, quasi tutti con magliette bianche. Presenti anche il Sindaco di Colleferro, di Paliano e di altri comuni del territorio che sfilano al fianco del loro collega di Artena stringendosi intorno alla famiglia di Willy. Presenti anche numerose Associazioni e realtà sociali e religiose.

Alle h. 20.30 parte il corteo di più di tremila persone con in testa lo striscione “Artena sta con Willy”, un messaggio chiaro e forte che afferma con forza il disprezzo di una comunità intera verso il gesto vile e becero di alcuni suoi “figli” che non rappresentano assolutamente una città come, invece, è stato tentato di far passare. E lo afferma in maniera inequivocabile con un pesantissimo e frastornante silenzio che si snoda per tutte le strade percorse dal corteo.

Silenzio anche dai balconi con i lumi accesi, silenzio dalle case illuminate, silenzio assordante che ti entra dentro e ti buca il cuore. E mentre cammino il pensiero è costante a quei familiari che con una dignità infinita portano pensieri di pace con il cuore dilaniato. E nel silenzio pare quasi di sentirli quei cuori che battono all’unisono con quelli di tutti i presenti.

Il silenzio regna anche mentre si scioglie il tricolore che lentamente svela il murale dedicato a Willy, solo una volta che il disegno viene scoperto parte un applauso spontaneo di tutti i presenti. Il messaggio è potente ed è difficile per molti trattenere la commozione: “il vero guerriero non usa la forza ma il coraggio” sotto il sorriso luminoso del giovane di Paliano massacrato dal branco perchè tentava di difendere un amico. Alle spalle di Willy un leone ruggente, in un lato la bandiera di Artena e nell’altro quella di Capo Verde, paese di origine della famiglia Monteiro Duarte. Potente anche il bacio che la sig.ra Lucia Monteiro Duarte invia all’immagine del figlio dipinta sul muro appena si svela.

Alex Zaharia, in arte Alex Fenn, giovanissimo artista di Palestrina autore del murale, sfila in prima fila in attesa di sapere se il messaggio che ha voluto trasmettere fosse chiaro, se arrivasse tutto il cuore che lui ci ha messo in quell’opera, il cuore di un ragazzo quasi coetaneo di Willy, gracile come lui e di animo puro come lui. Il cuore di un ragazzo che ha subìto sulla propria pelle il bullismo da bambino e anche fino a poco tempo fa (come ci ha confidato la mamma), di un ragazzo che spera che questa vicenda possa servire a debellare questa piaga che affligge molte più persone di quello che si pensi e molto spesso sommersa.

E il messaggio arriva forte e chiaro a tutti, come forte e chiara è la voce del Sindaco di Artena Felicetto Angelini mentre dice che Willy è figlio e fratello di Artena e di ogni artenese prima di consegnare alla sig.ra Lucia una commovente lettera da parte dell’Associazione Balconi Fioriti del centro storico di Artena.

Finita la manifestazione la famiglia e gli amici di Willy rimangono a ricevere l’affetto di chi dona solidarietà con una parola, uno sguardo, una semplice stretta di mano. Molti si raccolgono intorno al murale per fotografarlo prima che vengano spenti i riflettori su una serata carica di emozioni e dolore.

Mi appresto a tornare a casa con in testa mille pensieri e l’anima appesantita dal dolore, ma con la consapevolezza che la bestialità appartiene ad una piccola minoranza che sembra importante solo perchè urla, ma alla fine quello che resta davvero nel tempo e nella storia è il silenzioso ruggito del coraggio.

Gioia Cafaro

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