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Ogni giorno ce n’ è una, una nuova guerra. I focolai, invece di spegnersi, si accendono e si estendono a macchia d’ olio. Ieri in campo la Russia e l’ Ucraina, oggi Israele e la Palestina. Il primo sanguinoso e crudele conflitto continua e sempre più in crescendo, mentre il secondo diventa ancor di più incandescente. E nessuno porta neppure un secchio d’ acqua per spegnere gli incendi. Tutti, al contrario, si schierano chi a favore e chi contro. Dovunque manifestazioni nelle piazze con tanto di bandiere, striscioni e slogan inneggianti a questo o quest’ altro “leader”, alla parte ritenuta lesa o alla parte che aggredisce e invade.
Nessuno va oltre atteggiamenti da tifoserie e così, invece di risolvere i conflitti con pace e soddisfazione di ciascuno dei contendenti, si complicano a dismisura. Manca, come la luce del sole, una forza, un’ organizzazione, un essere super partes, che possa prontamente intervenire e appianare le asperità.
Qualcuno potrebbe ricordare che c’è l’ ONU (Organizzazione Nazioni Unite). Questa Organizzazione è nata nel 1945, per garantire la pace, dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale. L’ ONU doveva essere ed era un passo avanti rispetto alla fallimentare Società delle Nazioni, che si era rivelata incapace di evitarla. E sappiamo pure il perché. Non era libera, ma manovrata dagli stessi responsabili del secondo conflitto.
La stessa cosa sta succedendo ora. Infatti l’ ONU non ha la forza di spegnere neanche un cerino. I militari di questo organismo, i cosiddetti “Caschi Blu”, saranno ritirati dalle zone che presediano, qualora il conflitto arabo-israeliano dovesse precipitare. Allora cosa hanno fatto finora lì?
La domanda di fondo che si pone è questa: che si fa? Andiamo avanti rischiando un terzo cataclisma mondiale? Tutti hanno ragione e torto nello stesso tempo. E allora? Allora cancellare lo stato di Israele no, perché anche il suo popolo ha diritto ad una patria, dare vita ad uno Stato Arabo-palestinese è più che doveroso e sacrosanto. Devono essere due Stati sovrani, liberi, riconosciuti e rispettati da tutti gli altri vicini e lontani che siano. E se è un diritto va dato e anche subito.
   Pino Pompilio

  • Cambiamo questa geografia geopolitica. Così come è non può essere. Offende la Terra.
  • solo più che mai

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