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Essere se stessi per una “vita bellissima”

La storia, vera, di una donna straordinaria che ha saputo realizzarsi andando contro e tutto senza paura di essere giudicata. Marcella Di Folco, pur avendo i connotati perfetti per un personaggio letterario, è realmente esistita e la sua vita, bellissima e difficile, l’ha portata a vivere giorno per giorno sensazioni ed emozioni diverse, legate ad un sogno che non ha mai smesso di perseguire: quello di essere se stessa.

La sua scomparsa, nel 2010, si è accompagnata ad una sorta di testamento spirituale consegnato all’amica Bianca Berlinguer. Così, dieci anni dopo, la nota giornalista e autrice ha pubblicato “Storia di Marcella che fu Marcello” (La Nave di Teseo) per ripercorrere la vicenda umana della
battagliera protagonista.

Nel verdissimo parco di Palazzo Sforza Cesarini, a Genzano, la presentazione del libro organizzata da Mondadori Bookstore Genzano, Fondazione De Cultura, SBCR, Biblioteca di Genzano e Comune di Genzano, è stata coordinata dallo scrittore Eugenio Murrali che ha dialogato con la Berlinguer.

Una storia, quella di Marcella, appassionante per l’enorme carica emotiva inserita in ogni gesto, in ogni azione, non soltanto a partire dal 1980, data in cui ha subito l’operazione chirurgica per diventare donna. La cosa più difficile, in un’Italia fortemente radicata in convinzioni tradizionaliste, è stata quella di farsi accettare nella propria natura da chi invece la riteneva, al contrario, innaturale. Bianca Berlinguer ha ricordato, in questo libro in cui si alternano il maschile e il femminile, a distinguere le due fasi, tutte le peripezie di Marcella nei vari contesti storici: dal boom economico al Sessantotto, passando per gli anni Ottanta e per l’impegno politico profuso fino all’inizio del Duemila, con un’esperienza in Consiglio Comunale a Bologna.

Proprio in quest’ultima occasione si verificò un episodio indegno che passò alla ribalta della cronaca: un collega, dai banchi dell’opposizione, si rivolse all’assise municipale chiedendo se il consigliere Di Folco fosse un uomo o una donna. Marcella non era presente, ma fu presto avvertita e si recò in aula dove diede un sonoro schiaffo al collega tra gli applausi della gente. Non meno importanti (anche se circoscritte ad un solo periodo) le esperienze nel cinema, al cospetto di Fellini, Rossellini e altri: l’ingresso nel mondo dello spettacolo fu casuale, Federico Fellini rimase colpito dalla stazza fisica (erano gli anni antecedenti all’operazione, Marcello era bodyguard al Piper) e propose diversi ruoli, fraintendendo la sua presenza a Cinecittà (era lì per consegnare dei fogli e non di certo per un provino).

Gli ultimi anni sono stati duri per Marcella, che pur attiva nel mondo sociale e civico, ha dovuto combattere con la malattia. L’ultima festa a cui ha partecipato la vede ritratta, fra gli altri, con l’amico Renato Zero. La scomparsa è avvenuta nel 2010 per un male incurabile e negli ultimi giorni Marcella non mancò di riguardare al proprio passato, ritenendo la sua “una vita bellissima” perché non era scesa a compromessi pur dovendo
soffrire per esprimere la sua vera essenza.

Al termine della presentazione, come di consueto, un ordinato firma-copie e tante foto ricordo con Bianca Berlinguer, che è stata felice di approdare a Genzano con una storia, quella di Marcella, meritevole di essere raccontata.

Rocco Della Corte

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