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Riceviamo e pubblichiamo:

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Paragonare la campagna romana alla più nota Terra dei Fuochi è quanto mai azzardato se non fosse per il casuale comune denominatore dato dal fatto che sempre di terra campana si tratta.

Vada anche per la regolarità delle discariche create fin dagli anni 60 per un trentennio….peccato che le stesse siano state concepite nel silenzio più totale, in un territorio non accessibile o quanto meno non fruibile dai cittadini che quindi dovevano essere tenuti all’oscuro di tutto, ovviamente per puro calcolo opportunistico. Ora vai a pescare i responsabili di questo scempio, i giochi sono fatti ed il pattume è ormai parte integrante del territorio degli ulivi, dei castelli, della meravigliosa campagna romana, della terra degli Acquedotti. Tutto regolare, secondo le norme non soggette alla legge dei Casalesi.

Però non si può negare che il dubbio per un mancato controllo del territorio, del suo abbandono totale, di una inciviltà latente, persistente, dura a morire, ben radicata nel tessuto sociale, e dell’assenza di coloro che dovrebbero assolvere alla funzione di buon padre di famiglia, anche severo quando occorre, sia quanto mai legittimo.

Ora, che una trasmissione come “Striscia la Notizia” porti alla ribalta una verità nascosta, scomoda, può non far piacere. Sentirsi additati agli occhi di una nazione intera come irresponsabili creatori di un’altra Terra dei Fuochi non è esaltante. Non basterà edulcorare l’opinione pubblica con la descrizione di quadri bucolici fatti di vestigia antiche, di territori immacolati….di castelli e campi di grano….perché il danno d’immagine è compiuto.

Mi vengono in mente i miei viaggi all’estero…..il biglietto da visita per il turista sono fiori…..le rotonde-giardino……un territorio rispettato, campi immensi di girasoli, boschi…..l’assenza di case sparse nella campagna, paesini ridenti non scompaginati nella loro architettura di base, armonizzati con il territorio a partire dai colori evidentemente imposti dagli organi competenti a salvaguardia del rispetto e del buon gusto.

Ma purtroppo anche queste peculiarità non ci appartengono. Vede caro Sindaco….non basta dire che tutto è regolare….che tutto è nella norma perché agli occhi dei cittadini così non è…..basta osservare i nostri biglietti da visita e non serve arrampicarsi per le colline del territorio per scovare discariche definite “regolari” per chi le ha pensate e non certo per coloro a cui sono state tenute nascoste.

A che scopo poi nasconderle se poi altri tipi di discariche sono sotto gli occhi di tutti, ben visibili tutti i giorni…..ne vogliamo parlare ?

Si potrebbe iniziare a descrivere il nostro biglietto da visita da poter poi confrontare con quello dei paesi europei….tutti !!!

Dal febbraio 1987 percorro quotidianamente le strade dei nostri territori e avendo vissuto prima di quella data per 8 anni in Friuli ho dovuto, mio malgrado, adattarmi ad una concezione di rispetto del territorio diametralmente opposta. L’inciviltà è tangibile osservando le nostre strade, ma questa trova terreno fertile quando agisce indisturbata e consapevole di non essere mai perseguita e quindi di rimanere impunita.

E tutto parte dall’osservazione di un divano, il mio punto di riferimento. Un divano già abbandonato nel lontano febbraio 1987 dagli incivili (eufemismo) di turno, insieme ad ogni sorta di pattume, mobilia, scarti di ogni genere, materiali di risulta, gomme, bidoni di plastica e tutto ciò che può formare una discarica a cielo aperto, sotto gli occhi di tutti…e cioè sulla via Prenestina Nuova, sotto il cavalcavia della bretella Napoli – Firenze nel territorio dello sfortunato comune di Gallicano nel Lazio.

Ebbene sono passati 28 anni e quel divano è ancora là, ormai semidistrutto dalle intemperie…quasi sepolto da tutto quello che può essersi ulteriormente accumulato nel corso del tempo. Inciviltà indisturbata, impunita e alimentata anche e soprattutto da coloro che sono delegati dai cittadini, preposti alla tutela, alla salvaguardia e alla pulizia del territorio. Signori, 28 anni !!! Tralasciamo poi le micro discariche sparse lungo le strade provinciali, statali, regionali ovviamente patrimonio di tutti i comuni della provincia.

Per non descrivere i percorsi interni, quelli più nascosti….Quindi sig. sindaco, signori Sindaci, prima di dire che tutto è regolare si pensi a far rispettare le regole, punire chi deve essere punito e dare la possibilità ai cittadini onesti di essere orgogliosi di vivere e contemplare un territorio pulito…ove è bello passeggiare tra acquedotti, castelli, campagne bucoliche e fare in modo che non ci si possa vergognare del proprio territorio, perché anche questo accade.

Tanto dovevo

Sandro Bardaro

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