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L’EUREKA DEL SINDACO DI GENAZZANO – HA CREATO UNA STRUTTURA – CHE FUNZIONA – È A COSTO ZERO – SUPERA GROSSE DIFFICOLTÀ – UN MODELLO FACILE DA ATTUARE SUBITO Molti sono i chiamati e pochi gli eletti, disse duemila anni fa un grande. È ancora così. Con un nuovo DPCM il Premier Conte ha fatto scendere in campo i Sindaci. Loro sono in diretto contatto con i cittadini e possono più facilmente realizzare le direttive del governo. Il Sindaco di Genazzano, il Dott. Alessandro Cefaro, si è messo subito all’opera. Il momento è grave. La pandemia sta diventando un inferno e occorre calma e sangue freddo. Il Dottore è partito da una semplice questione::”Cosa possiamo fare per venire incontro alle urgenze dei nostri concittadini?.Cosa possiamo fare, affinché il grido di dolore, che si solleva da ogni parte, non si traduca in un urlo disperato? Cosa si è inventato a questo punto Alessandro Cefaro? Ha creato un Centro presso il quale chiunque può trovare immediato ascolto e un primo soccorso. Questa ciambella di salvataggio è costituita, in primis, dal Sindaco, responsabile della salute dei cittadini, dai Medici di base, dalla Croce Rossa, dalla Protezione Civile, dai Carabinieri e dalla relativa ANC (Associazione Nazionale Carabinieri). Tutti volontari, coordinati e pronti ad intervenire ad ogni richiesta di intervento. Uno per tutti, tutti per uno. Nessun miracolo. Nessuna difficoltà organizzativa. Solo solidarietà e interesse per la gente, che in questi momenti ha paura, teme disastri, è confusa e lancia in ogni direzione il suo sos. Ora sa a chi rivolgersi. E non si fermano qui le attività della struttura operativa allestita a Genazzano, dotata anche di ambulanza,per il trasporto dei pazienti più gravi in ospedali attrezzati. Per quanto riguarda i tamponi, questi non vanno fatti in estenuanti “drive in”, ma a domicilio. Il tutto per evitare file, affollamento, lunghe attese e soprattutto contatti. Non si diffonde così panico, si opera bene, si è sicuri e si pongono le giuste difese per battere il coronavirus. Tra il dire e il fare non c’è, in questo caso,di mezzo il mare , c’è solo da coordinare e motivare gruppi di volontari, associazioni e istituzioni già esistenti. Un numero telefonico, una e- mail e un buon lancio sul territorio completano il quadro, per partire come la gente si aspetta ormai da tempo. Ogni Comune deve muoversi sul modello di Genazzano.Quel grido di dolore diventa ogni giorno più forte. Non ascoltarlo o far finta di ascoltarlo, dando solo contentini qua e là, è solo tempo perso e fatica sprecata. Fatti e non parole al vento. Pino Pompilio

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