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Sabato 13 la rassegna “Luci su Fortuna” aprirà presentando lo spettacolo Marina Rei  e Paolo Benvegnù “canzoni contro la disattenzione”.

I due cantanti si sono uniti in questo progetto artistico per, come dicono loro, ritrovare il senso delle parole, contro il loro svuotamento di significato. Le parole oggi sono rumore, occupazione di spazio sonoro, narcisismo senza qualità, raramente sono comunicazione di sentimenti, di emozioni o idee.

Non sono più un ponte fra le persone. E’ accaduto e sta accadendo. E allora? “Canzoni contro la disattenzione” propone un percorso in cui si cerca di usare la poesia (ma sì, usiamo questa parola antica) per ridare sangue ai significati. Un percorso interessante, anche contro corrente, che non poteva mancare a “Luci sulla Fortuna”, la rassegna che sta impreziosendo le serate prenestine.

Appuntamenti d’arte in una città d’Arte. Occorre vivere la rassegna sedersi nelle seggioline messe in fila nel prato davanti al Santuario per sentirsi davvero dentro l’arte. L’aria dolce della sera, la mole imponente meravigliosamente illuminata del Santuario sulla destra, davanti il palcoscenico  e sulla sinistra la vasta vallata punteggiata delle luci di case e paesi.

Difficile non pensare che nello stesso posto dove sei seduto, duemila anni fa c’era uno dei luoghi sacri più conosciuti dell’antichità, lì camminavano sacerdoti, aurispici e mercanti che navigavano verso il misterioso Egitto.

Tutto questo reso di nuovo vivo, anzi pronto ad essere nuovamente vissuto. E tornano in mente le parole di Bonito Oliva “L’arte non cambia il mondo, ma è un massaggio dell’anima”.

Claudio Pellegrini

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