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Diceva un noto direttore d’orchestra “la musica da camera va bene d’inverno, quando fuori piove. D’estate bisogna suonare all’aperto, nei chiostri, nelle piazze. Il pubblico va messo a proprio agio con opere che ristorino dalla calura, divertenti. Preferibilmente Rossini, Donizetti, Mozart”.

Effettivamente, a ben guardare, anche la musica subisce una stagionalità. Così deve essere stato un bell’impegno per gli organizzatori di Luci su Fortuna definire l’offerta artistica proposta. Su un piatto della bilancia hanno dovuto mettere le ragioni della “stagionalità” e sull’altro un livello di qualità in grado di non sfigurare con la magnificenza di Palazzo Barberini.

Qui mi ripeto: la terrazza del Santuario della Fortuna può agevolmente reggere il confronto con il Teatro Greco-Romano di Taormina e con il Teatro Romano di Fiesole. Solo in questi luoghi puoi vivere fino in fondo lo spettacolo nello spettacolo. Torniamo a noi. Lo spettacolo di domenica sera, 21 luglio, è stato la prima nazionale dello spettacolo “Il grande Gatsby”, con Nico Gori Swing 10TET e Adriano Giannini quale voce recitante.

Una lettura tratta del famoso romanzo di Francis Scott Fitzgerald accompagnato da musica swing? Diciamolo subito: no, molto di più. E’ uno spettacolo a sé. Dimentichiamoci (si fa per dire) i classici della letteratura letti su RAIRadio3 dove la musica era solo una breve pausa, come un girare la pagina. No, qui il discorso è diverso, questo spettacolo unisce la musica, la lettura del testo letterario, la recitazione in una fusione che diventa una espressione artistica a sé.

E non dimentichiamo il pubblico, perché questa alchimia funziona solamente se c’è un pubblico davanti disposto a farsi emozionare. Il Maestro Nico Gori è un nome illustre, ha collaborato e collabora con musicisti di grande fama quali Fred Hersch, Tom Harrell, Lee Konitz, Chicago Underground, Enrico Rava, Stefano Bollani, Renato Sellani, Antonello Salis, Bruno Tommaso, Paolino Dalla Porta, Gianluca Petrella, Roberto Gatto, Ellade Bandini, Ares Tavolazzi, Sandro Gibellini, Massimo Moriconi, ma anche con cantanti pop come AnnaOxa, Fabio Concato e Gino Paoli.

Nel 2015 Nico Gori dà vita, insieme all’Associazione Pisa Jazz e a Francesco Mariotti, al progetto “Nico Gori Swing 10tet”. Una “small band” di dieci musicisti che propone un repertorio swing, tra brani originali e arrangiamenti che si rifanno alle serate da ballo dell’America degli anni ’30 e ’40. E questo, a mio avviso, è il punto di partenza che ha generato lo spettacolo “Il grande Gatsby”.

Prendi la musica, questa musica, falla diventare fisicità modellandogli un corpo di parole e rendila cosa viva con la recitazione dell’attore. Chi, se non Scott Fitzgerald, con il suo stile avvolgente, sinuoso, in grado di rapire cuore e testa, ma vagamente distaccato, poteva fondersi con quel tipo di musica, dare voce all’immaginario di quegli anni? Ecco da questa alchimia studiata nasce uno spettacolo capace di emozionare e che, diciamolo, diverte. La semplicità che sembra pervadere il tutto non è che la cifra di una grande professionalità.

Bravi Nico Gori, la sua band, Adriano Giannini e anche Tommaso Mattei per il testo. Le voci dei cantanti che entrano e escono dal buio, ma che riempiono la notte, sono piccole gemme che non bisogna dimenticare. Un complimento doveroso anche a chi, fra gli organizzatori, ha saputo scegliere questo spettacolo e lo ha portato a Palestrina. Continuando così accadrà che avremo accanto, nelle future serate, un pubblico amante della qualità artistica, che verrà da Roma e dintorni proprio per godersi le prossime edizioni di Luci su Fortuna. Il bello premia.

Claudio Pellegrini

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