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Dopo aver pubblicato l’intervista al candidato Sindaco Mario Moretti, in attesa dell’esito del ballottaggio che si terrà domenica prossima, pubblichiamo anche l’intervista che Manuel Magliocchetti, altro candidato, ci ha concesso.

Ringraziamo entrambi i candidati per l’attenzione a noi e ai nostri lettori riservata, ricordando loro che, qualsiasi sia l’esito del voto, il nostro giornale è il giornale di tutti, pertanto aperto ad ogni segnalazione o comunicato che ci arriva.

L’augurio che facciamo a Palestrina è che anche il prossimo Sindaco sia il Sindaco di tutti.

A Palestrina, in questo momento, la Lega è arrivata a un risultato elettorale inaspettato. Come spiega questa ascesa?
I risultati della Lega a Palestrina si allineano a quelli registrati a livello nazionale e soprattutto a livello provinciale dove il partito di Salvini ha raggiunto le medesime percentuali ovunque. È chiaro che è un partito che cavalca ormai l’onda emotiva che si respira in tutto il Paese, dove su alcune tematiche nessuno ha la ricetta pronta e giusta in assoluto. Le comunali hanno dato prova però che le persone in cabina guardano anche in faccia alle persone e vogliono dare fiducia a chi realmente è presente e si impegna sul territorio. E credo che sia per questo che abbiamo raggiunto questo straordinario risultato al primo turno.

La “Fabbrica delle idee” è una novità nel modo di fare politica sul territorio. Da dove viene e dove andrà?
È stata un’esperienza molto positiva che abbiamo intenzione di portare avanti nel tempo. La politica ha il dovere di rendere partecipi i cittadini alle scelte. La Fabbrica delle idee è stata la voce di Palestrina, dove abbiamo avuto modo di ascoltare i problemi, le difficoltà e le proposte dei vari tavoli tematici che abbiamo riunito a tale scopo. Mamme, professionisti,  giovani ed anziani si sono messi a lavoro per costruire un programma vero e con un riscontro tangibile. Il risultato è stato davvero sorprendente anche per me.

Partendo dalla sua esperienza passata, quali elementi di continuità e quali elementi di discontinuità pensa di poter portare nella gestione del Comune di Palestrina?
Io credo che si deve e si può fare di più anche perché fermarsi ed autocompiacersi vuol dire arretrare. Ma questa città non è né allo sbando né disastrata. Oltre alle ricchezze che le derivano dalla storia e dalla geografia esprime discreti livelli di imprenditorialità con punte d’eccellenza, discreti livelli d’inclusione sociale, elevati standard di attività sociali, culturali e sportive. Tutto questo tessuto e questa ricchezza che, per quanto migliorabili, rendono Palestrina una delle città più dinamiche della provincia di Roma, in primo luogo va salvaguardato, difeso e poi implementato.

Cosa si sente di voler dire alle persone che nella passata tornata elettorale non l’hanno votata? In altre parole, secondo lei, perché dovrebbero oggi votare Manuel Magliocchetti?
Credo anzitutto che il ruolo del sindaco in una città complessa come Palestrina non si improvvisa. Occorre conoscenza del territorio, esperienza amministrativa, padronanza delle dinamiche che regolano le numerose istituzioni presenti sul territorio, dal museo all’ospedale, dalle scuole alle aziende. Ma occorre anzitutto una grande passione, perché fare il sindaco significa fare un lavoro senza pause e soste, dando tutto se stessi al bene comune della città. Io sono consapevole del sacrificio e della sfida. 

Claudio Pellegrini

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