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Negli ultimi venti anni il ruolo della mensa scolastica è profondamente cambiato. Non è più il luogo dove, bene o male, si fornisce un pasto, oggi “la mensa a scuola è un servizio che ha una funzione educativa, in quanto ci si prende cura del benessere dei piccoli cittadini e cittadine, ma anche luogo di socializzazione e di uguaglianza nell’ambito di un progetto formativo comune”.

Lo afferma la presidente della Commissione Istruzione Politiche educativa ed edilizia scolastica dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e vicesindaca di Firenze, che precisa “Alla luce del nuovo pronunciamento della Cassazione le amministrazioni comunali attiveranno i percorsi necessari per garantire alle famiglie la migliore qualità del servizio di mensa”.

Tutto questo con l’obiettivo “di assicurare nell’ambito del percorso scolastico un’educazione ad un’alimentazione sana, equilibrata e condivisa all’interno di una comunità, quale importante momento di socializzazione e di affermazione dei diritti dei bambini e delle bambine”, conclude la rappresentante dell’Anci.

Idee molto chiare, ma come sono state applicate nel nostro territorio? Vediamo cosa succede a Palestrina.

Qui da almeno due o tre anni l’argomento viene seguito dall’Amministrazione Comunale con una certa continuità. Diciamo che l’obiettivo del miglioramento del servizio mensa è stato iniziato già nella scorsa legislatura e trova un suo perfezionamento anche con la Giunta guidata dal Sindaco Moretti.

I pasti vengono preparati da almeno due anni direttamente all’interno degli edifici scolastici, in locali idonei, e distribuiti direttamente nella mensa. La società che ha vinto l’appalto si è impegnata a intervenire sulle strutture apportando un radicale ammodernamento. Si parla delle cucine, della risistemazione del refettorio, dell’acquisto di un forno e della lavastoviglie.

Questa ultima ha un senso perché i piatti dei bambini sono in ceramica e i bicchieri in vetro. Forchette e cucchiai in acciaio. Questo in rispetto di una scelta plastic free, di salvaguardia dell’ambiente. Per la verità questa strada fu già individuata, e resa pratica, al Festival del Giglietto di un paio di anni fa.

Inoltre le mense usate dai bambini sono state risistemate in modo che rendano piacevole questo momento conviviale e favorisca la socializzazione degli alunni e l’interazione con gli insegnanti.

Particolare attenzione è stata data alla qualità dei cibi somministrati, scegliendo la strada del biologico e quella dei prodotti a Km0. Questo anche per creare un indotto utile alle aziende locali. Ogni Istituto Comprensivo è dotato di una Commissione Mensa, eletta completamente da Genitori.

Questo miglioramento complessivo è stato ottenuto cercando di perseguire il costo più contenuto possibile, passando da 3,70 Euro a pasto a un 4,23, attualmente il meno oneroso, o uno dei meno onerosi,  del nostro comprensorio.

L’anno scolastico sta per iniziare, pare che ci siano buone premesse, se non altro sembra che il cammino sia ben delineato. Ora la parola passa alla soddisfazione dei bambini e dei genitori di Palestrina.

Claudio Pellegrini

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