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Palestrina, la sera di Venerdì 3 aprile alle ore 21.30, rivivrà attraverso le sue caratteristiche vie e piazze del centro storico la rappresentazione del Sacro corteo del Venerdì Santo, curata dall’Associazione Culturale del Venerdì Santo, in cui dieci quadri viventi e un centinaio di figure del Vecchio e Nuovo Testamento daranno vita agli episodi più significativi della vita, morte e resurrezione di Gesù.
Al corteo partecipano un centinaio di persone, non solo di Palestrina, ma anche provenienti dai paesi limitrofi e anche nostri concittadini immigrati. Alla sua preparazione si sta lavorando già da un paio di mesi….una ventina di uomini e donne, giovani e meno giovani, lasciate le proprie attività quotidiane si sono trasformati in falegnami, pittori, carpentieri, sarti, truccatori, elettricisti, e insieme a decine di figuranti stanno dando vita ad una comunità teatrale spontanea, mossi solo dalla fede e dalla devozione.

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I dieci quadri viventi ricostruiranno altrettanti momenti della vita di Gesù. Il primo quadro sarà ispirato al tema, che sarà il filo conduttore della manifestazione, l”indifferenza” e sul quale fra’ Iacopo, del convento di San Francesco, svolgerà una serie di riflessioni che accompagneranno nelle tre piazze il corteo. Gli altri quadri saranno: la creazione dell’uomo, Mose’ è il faraone, la nascita di Gesù, il Battesimo di Gesù, la guarigione del lebbroso, Gesù davanti al Sinedrio, la Deposizione, la Resurrezione e qui Suor Anna danzerà in onore al Signore. L’ultimo quadro, la novità di quest’anno, sarà dedicato alla Pentecoste. Oltre ai quadri viventi vivremo anche 42 scene bibliche: tra le altre, Abramo e Isacco, i Profeti Geremia, Isaia ed Ezechiele, e poi ancora Ester, Erode, la fuga in Egitto e Salome’. Questo episodio vedrà coinvolte le ragazze della scuola di ballo Holy Dance diretta da Suor Anna. Ma sicuramente il momento più suggestivo sarà la passione di Gesù dove vedremo uno degli animatori di questa manifestazione, Daniele Latini, portare la croce (una vera croce di legno) e cadere sotto il suo peso.
Ma in una Sacra rappresentazione del Venerdì santo non potevano mancare le statue del Gesù morto e della Madonna addolorata, provenienti dalla Santissima Annunziata, le pie donne e La Sacra Sindone, portata dai bambini della prima comunione. Da quest’anno poi, proprio per sottolineare lo stretto rapporto tra fede e devozione popolare, l’Associazione sarà affiancata da un assistente spirituale che seguirà la parte più propriamente religiosa oltre a a momenti di approfondimento spirituale rivolto ai soci.

Prima dell’inizio della sacra rappresentazione l’Associazione musicale bandistica Giovanni Pierluigi da Palestrina, la più antica del territorio, eseguirà, sotto la statua di Pierluigi, a partire dalle 19.30, musiche di Palestrina, Albinoni, Chopin e Beethoven.

La partecipazione sentita e condivisa nasce da un vivere la religione popolare non come elaborazione teologica ma da una sapienza concreta e dal vivere la fede nella quotidianità.

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La sacra rappresentazione che trae origine da riti di pietà popolare, vuole essere un momento di quell’evangelizzazione più volte richiamata da Papa Francesco. Pertanto tutti i partecipanti durante il corteo si pongono con un atteggiamento di preghiera vissuta come momento di devozione popolare. È il Vangelo che entra nel corpo vivo di una comunità, rivolto sia ai fedeli, ma anche a chi non crede, rendendo concreta l’affermazione del Papa “È imperioso il bisogno di evangelizzare le culture per inculturare il Vangelo” (Evangelii Gaudium, 69). E attraverso la sacra rappresentazione, che rimanda ad un’epoca in cui l’arte e la fede erano didattico-didascaliche a causa del diffuso analfabetismo e le immagini aiutavano a credere, si ottiene quell’evangelizzazione della cultura, che non appartiene ad una elite intellettuale ma a tutto il popolo.
I quadri viventi e le scene bibliche sono l’espressione più genuina di quella cultura popolare tradizionale in cui fede e folklore si fondono dando vita a quel cattolicesimo popolare proprio della nostra tradizione italiana più vera e che trova espressione nei film di Peppone e don Camillo.
Qualcuno, come sempre in queste occasioni, dirà che molto di quello che viene rappresentato è privo di verità storica, ma per chi crede porsi difronte a queste immagini è un rinviare alla figura del Cristo, dalla cui contemplazione scaturisce una realtà di pietà e di devozione, che è sempre stata presente nel corso dei secoli nella nostra comunità.

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Dicevamo di una Palestrina molto diversa da quella del 1954. Basti pensare alla presenza nella nostra città di qualche migliaio di immigrati per la maggior parte provenienti dalla Romania, cristiani ortodossi che come noi cattolici celebrano i riti per la Pasqua, che quest’anno cadrà il 12 aprile, dopo quaranta giorni di rigoroso digiuno e penitenza. La loro partecipazione al corteo sacro può divenire un momento di forte spiritualità ecumenica.
Il lavoro volontario di tanti viene ripagato, in quelle due ore in cui si svolgerà il corteo dalla presenza ai suoi lati delle molte persone che vi parteciperanno, ognuna portando con se un suo modo di vivere la fede o semplicemente accostandosi ad un mistero che si ripete da più di duemila anni.

Roberto Papa

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