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Il mese di marzo al Centro Sociale Comunale Anziani di San Cesareo registra avvenimenti di un certo rilievo: l’8 marzo, la festa delle donne, il 19 quella del papà, il 26 l’apertura del nuovo angolo bar, il 27 l’assemblea dei soci e il 31 il precetto pasquale. Agli eventi del 19 e del 31 ha partecipato il Vescovo, Mons. Domenico Sigalini, diventato, grazie alla sua disponibilità, socio onorario del Centro.

La festa delle donne e quella del papà sono entrate ormai nella tradizione: si celebrano ogni anno e a “no cost” per le signore e per i “papà-nonni” del Centro.

Si è sempre in tanti , c’è musica e balli, tanta allegria, tante belle sorprese e tanti ospiti, come il Sindaco, il Vescovo e il Consiglio Comunale. Il pranzo, poi,viene preparato e servito dagli ottimi chef del Centro. Il Direttivo si presenta compatto e attento in ogni occasione, non solo in quelle straordinarie, ma sempre. Non mancano anche dei volontari che danno liberamente un mano in caso di necessità o per alleggerire i gravosi impegni degli addetti. Un vero spirito di corpo.

Il Presidente Gino Pera, all’Assemblea dei Soci del Centro, ha illustrato le opere realizzate da quando è in attività l’attuale Comitato di Gestione. Tutti possono vederle, come, per esempio, il salone degli specchi e il bar spostato sul lato sinistro dopo l’ingresso ai locali del Centro. La citata parabola dei talenti ha reso bene  l’idea dell’operato del Direttivo nei confronti dei Soci. “Voi siete coloro ai quali dobbiamo dare conto”, ha detto il Presidente, “Voi ci avete dato fiducia e mezzi, noi abbiamo cercato di far fruttare al massimo quanto avuto”.

A prescindere dalla valutazione dei fatti, positiva o negativa che sia, ci sembra che il  resoconto del Presidente Pera rappresenti un sicuro successo per il Centro e per San Cesareo.  Un classico fiore all’occhiello. Per il futuro, questa  realtà operativa non sarà facilmente superabile, neppure da un eventuale bis  dell’odierno team.

E… come finale di queste cronache, la Messa del precetto concelebrata dal Vescovo, da don Guido e da don Marco. Per l’occasione, aperte le porte del Centro a chiunque. Quelle porte, tuttavia, si aprono ogni volta che al Centro si rivolge gente di buona volontà.

 

Pino Pompilio

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