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La seconda edizione vinta da Adriano Bennicelli 

Serata di gala finale per la “Campaniliana”, che termina in grande stile la sua seconda edizione con la premiazione del vincitore del Premio Nazionale Teatrale e tanti ospiti illustri a portare sul palco dell’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica il loro personale contributo sullo scrittore e giornalista Achille Campanile.

Prima della premiazione in tanti hanno visitato la Mostra “Creazioni della fantasia e invenzioni letterarie”, eccezionalmente aperta per l’ultimo giorno, e che chiude con un ottimo bilancio di circa 400 presenze in appena sette giorni. Bravissima e professionale la presentatrice dell’evento, professoressa Vera Dani, la quale nei saluti di rito ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alla buona riuscita della manifestazione, dai soci dell’Associazione Memoria ‘900 al curatore della Mostra Rocco Della Corte, passando per l’Amministrazione Comunale e ricordando il più prestigioso riconoscimento, quello del MIBAC, che ha patrocinato l’iniziativa voluta dalla Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura diretta dal Maestro Claudio Micheli.

Primo ospite a salire sul palco è stato lo scrittore Diego De Silva, che in un intenso e interessante intervento ha sottolineato, con l’ironia che lo contraddistingue, l’attualità campaniliana nella critica televisiva e si è chiesto, condividendo con i numerosi presenti le varie ipotesi, cosa avrebbe detto Campanile di fronte ai tweet odierni dei politici, alle fake news, alla deriva “internettiana” e al tripudio social.

Subito dopo De Silva Francesco Siciliano, attore di teatro e di televisione nonché figlio del grande critico Enzo, estimatore, sostenitore e amico di Achille Campanile, ha dato vita a dei reading che hanno toccato i testi più disparati, comprendendo la parte più lirica (da “Cantilena all’angolo della strada”), quella umoristica (“La quercia del tasso” e “La o larga”) e quella giornalistica, con la lettura di alcuni articoli esposti in mostra.

Terza graditissima ospite la giornalista Emilia Costantini, prestigiosa firma del Corriere della Sera proprio per la sezione “spettacolo”: giurata del Premio per l’edizione 2018, ha lodato l’organizzazione e sottolineato come nelle sue assidue frequentazioni dei teatri romani si evinca una forte necessità di ridare spazio al palcoscenico, per l’alchimia che si crea tra pubblico e attori.

In merito alla sua prima esperienza in Giuria, la Costantini si è riproposta di incentivare la diffusione di queste esperienze editoriali e teatrali come del resto fa quotidianamente con il suo lavoro. Ha portato invece il saluto istituzionale dell’Amministrazione l’Assessore alla Cultura Romina Trenta, che si è detta orgogliosa di questa iniziativa e ha assicurato il supporto delle istituzioni anche in virtù della candidatura di Velletri a città della cultura 2019, che vedrà impegnati molti membri dell’organizzazione nel Comitato Tecnico-Scientifico.

La suspense è salita, con il passare del tempo, in attesa di conoscere il nome del vincitore: Vera Dani ha chiamato sul palco il presidente della Giuria di qualità, Arnaldo Colasanti, per chiedergli di esprimere la motivazione ufficiale che ha portato alla proclamazione. Il presidente si è dunque riallacciato al discorso del “Dizionario letterario” di Campanile, uno dei pezzi letti da Siciliano, per aggiungervi la parola “eden”, che nella sua radice etimologica si lega al sorriso.

E così si è svelato il nome del vincitore, il regista e sceneggiatore romano Adriano Bennicelli, visibilmente emozionato e salito sul palco senza nascondere la sua gioia. “Per me è quasi un cerchio che si chiude” – ha raccontato – “perché vincere un Premio Nazionale così partecipato e con un nome così pesante mette i brividi. Ricordo che da ragazzo, quando mi avvicinai al teatro in Parrocchia, uno dei primi testi che mi colpì fu ‘Il povero Piero’.

Da lì iniziai ad amare Campanile, e la vittoria di questo premio è davvero un sogno che si realizza”. Bennicelli si è aggiudicato la seconda edizione con il copione Eden. Sala danza (domenica aperto) e ha ricevuto il premio in danaro offerto personalmente dal Presidente della Clinica Madonna delle Grazie (e vice-presidente della FondArC), dottor Guido Ciranna.

Quest’ultimo ha fatto i complimenti all’organizzazione per l’impeccabile lavoro e si è detto orgoglioso di poter contribuire ad un’iniziativa dai larghi orizzonti (87 i copioni pervenuti quest’anno, di cui alcuni addirittura dall’estero, contro i 68 della prima edizione). Anche Gaetano Campanile ha donato al vincitore un Trofeo rappresentante la sagoma di Campanile riprodotta in oro con la targa riportante il nome del Premio e la data.

Dopo le foto di rito, particolari omaggi agli ospiti consegnati dai ragazzi dell’IPSSAR “Tognazzi” di Velletri e alcuni aneddoti divertenti raccontati dal vincitore e da Gaetano Campanile, la professoressa Dani ha ringraziato i presenti che hanno riempito l’Auditorium (nonostante un tempo non clemente), chiudendo una splendida, elegante e gradevole serata di gala e dando appuntamento alla prossima edizione, nel 2019, della “Campaniliana”.

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