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Rossella Lattanzi: Sono certa che la musica ci salverà!

canto di madre

Un pubblico delle grandi occasioni quello che ha affollato la piazza principale di Gallicano per il concerto organizzato da Rossella Lattanzi per ricordare il figlio Antonio prematuramente scomparso.

Una serata anche di beneficenza dove sono stati raccolti fondi per l’Associazione “Canto di una madre al cielo” e per la Onlus Jebena che si interessa di portare aiuti a villaggi africani.

Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Rossella soltanto un mese fa quando, dopo aver letto il mio libro di memorie, ha chiesto a Rosaria e Sara, due amiche comuni, di potermi conoscere di persona.

canto al cielo

Ero convinto di trovarmi di fronte ad una donna distrutta, una donna che aveva perso la voglia di vivere, ma mi ero sbagliato. Rossella, pur consapevole dell’immane tragedia che si è abbattuta sulla sua famiglia, ha reagito con una tale forza che pochi avrebbero avuto. Infatti lei è convinta, come del resto lo sono io, che i nostri cari vegliano su di noi e abbattersi e maledire la sorte contraria non ci fa certamente bene. Scrivere musica e organizzare concerti come quello di Gallicano è il modo tutto suo per ricordare suo figlio e rassicurarlo che sempre la sua mamma affronterà la vita convinta che è questo che vuole suo figlio.

Questo concetto lo ha spiegato bene all’inizio quando, con voce rotta dall’emozione ha detto: “Ricordo di aver preso coscienza della mia empatia da ragazzetta, durante una puntata della serie televisiva Saranno Famosi quando Doris, una delle interpreti, disse di sentirsi l’anima gemella del mondo, perché quando qualcuno stava male anche lei stava male. In quell’istante anch’io provavo le stesse cose di Doris, sentivo lo stesso impulso di volermi dedicare al prossimo. L’ho fatto sempre e sempre sono stata felice. Non sapevo che la vita un giorno mi avrebbe messo di fronte al dolore più devastante che possa esistere. Sono stata colpita da una folgore. All’improvviso mi sono ritrovata ad essere io quella che aveva bisogno di aiuto, ne ho ricevuto tanto, e di questo vi ringrazio naturalmente, però credo che mi ha fatto bene il non essermi chiusa nel mio dolore, nel non essermi fatta sopraffare da sentimenti negativi quali rabbia e odio. Credo che questa sia stata la mossa vincente perché non ho permesso alla mia anima, e a quella dei miei cari, di morire con me.

Questo mi consentirà di poter tornare a dire pienamente che la vita è bella, nonostante tutto. Oggi più di ieri sento il bisogno di mettere la mia vita a disposizione di chi è in difficoltà. E lo farò. Iniziando da questo concerto per tutte le madri, per sempre madri. Perché credo che la musica possa esprimere quello che neanche le parole riescono a fare. Credo che attraverso la musica passino tutte le emozioni e con lei si può esorcizzare il dolore, la musica unisce e crea condivisione ed è questo il segreto: condividere… anche il dolore. Questo momento musicale va visto come terapia dell’anima, se fa bene a me può farlo a chiunque ed è così che Gabriella Tanesini, una mamma come me e tante in questo mondo, purtroppo, sta organizzando lo stesso concerto, non un memorial personale per la sua ragazza ma un canto d’amore per tutti i figli in cielo con l’idea quindi che non si è soli, che è fondamentale condividere il peso di tale dolore. Lo farà a Cotignola, 20 km da Ravenna, in una location bellissima, il 25 giugno. Naturalmente andrò con un gruppo di persone e questo bel telo che ci rappresenta.

Dedico questo concerto a tutte le mamme orfane di un figlio quelle presenti e quelle che mi seguono e che per motivi di distanza e altro non sono qui stasera, un pensiero affettuoso particolare va alle mamme dei figli della terra dei fuochi. Un abbraccio immenso a tutte.

A mio figlio Antonio con tutto l’amore del mondo! Per mio figlio Andrea con tutto l’amore del mondo! Sono certa che la musica ci salverà! Grazie a tutti !”  

In molti hanno capito lo scopo di questa serata, in molti sono intervenuti allo spettacolo, magistralmente condotto da Paolo Filippi di R.O.L., ed hanno contribuito alla riuscita della raccolta per beneficenza che potrà aiutare molte mamme africane a non perdere i loro figli.

Antonio Gamboni

 

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