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L’EXPO 2030 si farà a Riad. Passa l’ Arabia Saudita con 119 voti, seguono Busan della Corea del Sud con 29 voti e Roma con solo 17 voti. Che disfatta! Roma e gli Italiani si consolano, sostenendo di aver previsto il responso delle urne, dettato più da rapporti economici che da altre più essenziali considerazioni. In pratica è la potenza economica dei paesi, che ambiscono a primeggiare rispetto ai meno baciati dal dio danaro, a fare la differenza.
Poteva vincere la “poveraccia” Roma contro Riad? Non ha il petrolio, che ti fa volare perfino in cielo.
Questi bocconi amari ci dovrebbero più che abbattere, farci riflettere su ciò che siamo diventati noi Italia e noi Europa.
Senza guardare all’ ancora lontano Expo del 2030, guardiamo al vicino Giubileo del 2025. E questo non ce lo può togliere nessuno.
Ma Roma è pronta?
Io, Emilio Ferracci, sono guida turistica e percorro ogni angolo della città eterna. Mi vergogno di portare i turisti in certi posti belli e interessanti, perché sono incorniciati da rifiuti e degrado urbano. Una discarica a cielo aperto.
Forse è stato meglio che l’ Italia toccasse il fondo.
Dante, nel VI° del Purgatorio, già nel Trecento si rivolgeva al paese con questi versi:
”Ahi, serva Italia, di dolore ostello/
nave senza nocchiere in gran tempesta,/
non donna di provincie, ma bordello!”.
Immaginiamo cosa direbbe oggi
se Gualtieri e compagni non ripuliscono subito la città e non la rendono sicura, accogliente, ospitale. conveniente e non avida di guadagni.
Forza, muoviamoci! E’ tardi.
A Riad, invece, si fa festa per l’ assegnazione dell’ ESPO. Il Principe ereditario Mohammad Bin Salman ha dichiarato che sarà un evento senza precedenti nella storia. E ha ragione.
La capitale dell’ Arabia Saudita è super attrezzata e preparata all’ evento: aeroporti, ferrovie, mezzi di comunicazione, alberghi, ristoranti, luoghi di sport e di svago ne fanno una città avveniristica. C’ è di tutto e di più.
Ci avrebbe fatto le scarpe perfino Busan con i suoi 19 voti rispetto ai nostri 17. La città sudcoreana ha un super mercato ittico importante nel mondo. Io, Emilio, ci sono stato e posso dire che Roma offre molto di più. È la classica città asiatica con la caratteristica architettura di palazzi e costruzioni, di templi, di ponti, di giardini e di altre strutture, che la rendono varia e interessante
Abbiamo perduto la possibilità di poter incassare 50,6 miliardi di € tra finanziamenti pubblici e privati. E questo ci punisce due volte: la prima è che abbiamo subito un una sonora sconfitta; la seconda è che ci siamo lasciati sfuggire di mano una bella sommetta con tutti i vantaggi che avrebbe comportato l’ Espo, se fosse toccato a Roma.
Ma ormai è andata, impariamo, almeno, la lezione. Mettiamoci al passo con i tempi. Siamo ancora ostaggio delle trite e ritrite storie del passato.

                  Pino Pompilio
                  Emilio Ferracci

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