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Sabato 16 maggio 2015, Città del Vaticano. Un’esplosione di colore, un canto di gioia e una danza di lode illuminano l’aula Paolo VI, gremita di settemila religiosi e consacrati riuniti per l’udienza con Papa Francesco. Tra i veli monastici e le vesti talari spicca l’arcobaleno degli allievi dell’HolyDance, la scuola di danza cristiana diretta a Palestrina da Suor Anna Nobili, delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth.

L’udienza è organizzata dalla Diocesi di Roma, ma già dalle prime ore del mattino se ne avverte il respiro mondiale. Le migliaia di religiosi e laici consacrati che affollano la sala Nervi provengono infatti da ogni angolo del globo. La Chiesa universale riunita intorno al suo pastore.

In attesa di Francesco, l’atmosfera è di una grande festa. La mattina è scandita da testimonianze toccanti di suore, religiosi e laici, alternati a momenti artistici che rappresentano ciascun continente. La gratitudine al Signore, la lode a Gesù sono i denominatori comuni che legano i popoli del mondo che si avvicendano sui gradoni dell’Aula Paolo VI: i tamburi d’Africa, il blues d’America, le movenze ipnotiche delle danze asiatiche e i ritmi dell’America Latina.

La festa culmina con i rappresentanti l’Europa, poco prima dell’ingresso del Papa: sono gli allievi dell’HolyDance con suor Anna che danno vita a una emozionante danza di lode, nello spirito della giornata: “Gloria, tutta la Chiesa canta, insieme prega e spera solo in Te!”. Ed è suor Anna stessa, poco dopo, che danza la gioia di “appartenere a Gesù”.

Sono giovani, molti appena adolescenti, sono pieni di emozione, sono gioiosi testimoni del Risorto e danzano così la loro fede. Sono studenti, lavoratori, figli, fratelli, sposi e fidanzati che hanno abbracciato il progetto dell’HolyDance: dare lode a Dio con il corpo e, attraverso la danza, portare la Buona Notizia di Gesù.

La danza, dunque, non è solo una bella espressione artistica: può diventare invece un percorso condiviso di crescita umana, un cammino spirituale in armonia con il corpo, un modo comunitario e bello di pregare e quindi uno strumento potente di evangelizzazione, della “nuova evangelizzazione” tanto auspicata dal Pontefice.

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In una manciata di minuti, l’HolyDance infiamma i cuori, “evangelizza” una platea di religiosi e consacrati, comunicando loro la bellezza e la gioia di lodare il Signore. Sembra sottolinearlo poco dopo lo stesso Papa Francesco, quando parla della festa come “una categoria teologica della vita. E non si può vivere la vita consacrata senza questa dimensione festosa. Si fa festa. Ma fare festa non è lo stesso di fare chiasso, rumore… Fare festa è quello che è in quel brano che ho citato. Ricordatevi Deuteronomio 26. C’è il fine di una preghiera: è la gioia di ricordare tutto quello che il Signore ha fatto per noi; tutto quello che mi ha dato; anche quel frutto che io ho lavorato e faccio festa.”

E, infine, l’invito rivolto ai religiosi, che anche i ragazzi dell’HolyDance sapranno accogliere, con l’entusiasmo che li caratterizza: “Siate gioia e dono di Dio nel mondo!”

L’HolyDance vi aspetta per “La Fiaba”, il nuovo spettacolo di evangelizzazione con tutti gli allievi della scuola! Gli appuntamenti sono:

– a San Vito Romano, presso il teatro Caesar, il 29 maggio p.v., ore 20.30

– a Palestrina, presso il teatro Principe, il 18 giugno p.v., ore 20.30.

E.C.

 

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