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Salve Direttore,

Le faccio innanzitutto i miei più sentiti auguri per il suo compleanno che da come leggo nell’editoriale cade nella giornata di oggi 5 luglio. Anche se non pubblicherà la mia email, volevo sottolineare un problema che da circa un mese, praticameente dalla chiusura delle scuole, si presenta ogni pomeriggio all’interno del Parco Cingolani. Gruppi di adolescenti giustamente usufruiscono della frescura del parco, ma altrettanto meno correttamente giocano con palloni di cuoio in aree dedicate ai più piccolini diventando fonte di pericolo per l’incolumità dei bimbi. Puntualmente utilizzano le altalene e gli altri giochi destinati ai bambini in maniera impropria, salendovi sopra in gruppo e adoperandoli con violenza, provocando danni che ogni anno costringono l’amministrazione ad onerose manutenzioni. Più volte ci sono state accese discussioni sfociate in litigi spesso ai limiti della rissa tra i genitori per via dei comportamenti maleducati di alcuni di questi ragazzi. Mi chiedevo, come può essere risolto questo problema, cercando di soddisfare e rispettare le esigenze di tutte le fasce di età che desiderano vedersi garantita la possibilità di godere di uno spazio all’aperto?

Un papà da poco cittadino di Palestrina.

Buongiorno e grazie per gli auguri,

Come vede abbiamo pubblicato la sua email, il nostro modo di intendere l’informazione ci porta a dare voce a tutti, come avrà certamente intuito. Il problema di cui lei parla e di cui in molti ci hanno già parlato è stato tante volte affrontato dalla Notizia2 anche quando era in edizione cartacea. Secondo la mia modesta e personale opinione può essere risolto molto facilmente: in primo luogo l’amministrazione comunale potrebbe chiedere al corpo dei vigili urbani di inviare, nel consueto giro pomeridiano di controlli del centro storico, qualche agente all’interno del parco per poi risalire in piazza S.Maria degli Angeli nel ritorno. Già con questo piccolo e poco oneroso stratagemma in due o tre volte gli spiriti più ribelli del Parco Cingolani potrebbero venire scoraggiati dal compiere le loro quotidiane bravate. Poi, per completare l’operazione, perchè l’amministrazione non assegna il parco “Le Lucciole” a qualche associazione che possa impegnarsi a stimolare gli adolescenti e i ragazzi con attività esclusivamente dedicate a loro, restituendo nuova vita ad uno spazio prezioso della città, ma attualmente abbandonato a se stesso?

Spero di averle suggerito delle possibili soluzioni e mi auguro che qualcuno più in alto recepisca il problema e lo risolva come ha già fatto in altre occasioni.

Il Direttore, Antonio Gamboni 

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