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LA RIPARTENZA È LA SFIDA PIÙ ARDUA- IL GOVERNO DRAGHI CI PROVA – GLI ITALIANI INSIEME PER VINCERLA – I GIOVANI SONO IN RIMA LINEA
C’era una volta il Bel Paese. Può ritornare ad esserlo e meglio di prima. Purtroppo è difficile negare che il biennio 20/21 è ormai destinato ad essere perennemente associato al lungo tempo della pandemia. Sono stati anni in cui la cesura economica e sociale ha segnato irrevocabilmente la nostra vita.
Tralasciamo pure le ripercussioni psicologiche provocate dalle restrizioni. Il Premier Draghi, scelto tra lo

stretto ventaglio di personalità tecniche unanimemente apprezzate tra i vertici delle istituzioni, si trova ad affrontare una crisi senza uguali.
Incolpate di essere i principali luoghi d’assembramento, le piccole e medie attività sono state considerate le cause principali dei contagi. Virologi e amministratori le hanno sacrificate in nome del comune interesse. È il settore che più ci ha rimesso, nonostante l’inconsistente sussidio dei ristori.
Attualmente sono a rischio innumerevoli posti di lavoro, da aggiungere alla perdita e alla chiusura di tantissime attività. Ciò che di inestimabile si sta portando via la pandemia non sono solo le decine di migliaia di morti, ma anche la visione di un paese ormai alla deriva. Dal “Paese della dolce vita” si è passati ad un paese devastato più che da una grande guerra.
Tutto questo basterebbe ad impegnare l’attuale premier per diversi decenni.
Ma c’è di più. Non esiterei a definirlo il temerario Mario Draghi, perché va avanti diritto per la sua strada. Non bada a spinte e a tiri di giacchetta né da destra e né da sinistra.
La” ripresa”, forzata o meno che sia, comporta il diritto a riappropriarsi della libertà. Il cittadino si è accorto come la sua libertà nient’altro è che la proiezione di un volere governativo. Riprendersi immediatamente la libertà obbliga a confrontarsi con i propri doveri moltiplicati, vista l’impossibilità di lavorare durante le innummerevoli restrizioni. La disomogeneità tra l due piatti della bilancia potrebbe indurre a rivalutare gli obblighi lavorativi e sociali. Nessuno Stato può permettersi che ciò avvenga.
La scena si presenta con un antagonista invisibile, il covid 19 e con protagonisti costretti a difendere beni inestimabili. È interessante notare come il Presidente della Repubblica abbia dato l’incarico di guidare il Governo ad un “homo economicus”, l’ ex Presidente della BCE, colui che ha portarlo l’ euro ad inserirsi prepotentemente nel panorama mondiale delle monete più apprezzate. La stragrande maggioranza delle forze politiche è riuscita a compattarsi e i risultati sono incoraggianti. I giovani hanno posto le loro speranze in questa riscossa. Deluderle aprirebbe un sipario su un mondo apocalittico. Non lo diciciamo neanche per scherzo La sfida va vinta! E da Italiani.
Edoardo Gaffi

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