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Con il suo “Paolo Borsellino parla ai ragazzi”

Il sogno di diventare magistrato sin da bambino, come scritto sui temi di scuola: l’ingresso nel mondo della giustizia, per Pietro Grasso, risale al 1969. Da allora innumerevoli esperienze, tra cui anche il maxiprocesso a “Cosa Nostra” che fece la storia e il ruolo di procuratore antimafia ricoperto fino al 2013.

Con “Paolo Borsellino parla ai ragazzi”, edito da Feltrinelli, l’ex presidente del Senato riprende una lettera che il giudice stava scrivendo ad alcuni studenti e dopo ventotto anni la completa, raccontando quella parabola di coraggio e coscienza che ha contraddistinto i duri anni della lotta alla mafia. Falcone e Borsellino, due eroi nell’immaginario comune ma in fondo due uomini che hanno compreso come la necessità fondamentale fosse quella di sradicare la mentalità mafiosa prima che i singoli esecutori.

Lo sviluppo della malavita, infatti, avviene sullo stesso asse tra gli omicidi e le faide per motivi economici e di potere e quel sentore per cui tentare di arrivare ad un obiettivo tramite una raccomandazione, un sotterfugi o una pratica illegale sia in fondo lecito. Il problema più grande è dunque alla radice, e lo testimonia il fatto che negli ultimi anni le vittime di mafia siano sensibilmente diminuite numericamente anche se non abbiamo di certo assistito, come purtroppo si evince dalla inchieste, ad un depotenziamento della criminalità organizzata.

Il libro di Grasso, presentato per la prima volta a “Velletri Libris”, rassegna internazionale di letteratura ideata dalla Fondazione De Cultura e dalla Mondadori Bookstore Velletri in collaborazione con Fondarc, si rivolge sia ai ragazzi che ai più grandi. L’autore, come da lui stesso specificato, ha utilizzato un lessico semplice e fruibile senza però rinunciare ai particolari e senza risparmiarsi nella costruzione del messaggio più importante da trasmettere, quello del coraggio e della fiducia nel giusto.

Pietro Grasso, in oltre un’ora e mezzo di dialogo, sapientemente condotto da Emanuele Cammaroto, ha analizzato diversi argomenti senza sottrarsi a
nessuna sollecitazione e rispondendo con piacere alle domande del pubblico, molte delle quali relative anche alle recenti polemiche riguardo le scarcerazioni avvenute durante la fase di emergenza sanitaria. Lunga e ordinata, infine, la fila per il firma-copie che ha consentito ai numerosissimi spettatori di ricevere una dedica personalizzata da parte del Presidente.

Il secondo appuntamento della rassegna “Velletri Libris” va agli archivi con un grande successo di pubblico e anche con un importante share sui social, dove è stata trasmessa in diretta su tutti i vari canali la serata. Un onore per la città di Velletri aver ospitato la prima presentazione in assoluto di questo libro che, per l’ottima qualità narrativa e la densità di tematiche sociali trattate, si candida a diventare un punto di riferimento per tutte le generazioni che abbiano a cuore la legalità.

Del resto, come annunciato da Pif nella prefazione, le parole di Grasso contengono il vaccino per la lotta alla mafia. Il prossimo appuntamento della rassegna è per sabato 18 luglio alle ore 21.00: dopo le degustazioni enogastronomiche salirà sul palco della Casa delle Culture e della Musica Amelie Nothomb, insieme ad Angelo Di Liberto per presentare “Sete” (Voland).

Rocco Della Corte

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