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Sono già vari giorni che siamo nel 2023. Le guerre non fanno soste, il covid imperversa, l’inflazione e il caro vita aumentano a dismisura, i politici continuano ad abbaiare gli uni contro gli altri e quindi tutto come prima, anzi peggio di prima. Di oasi in questo deserto senza fine neppure a parlarne.
Eppure qualcosa di bello prima o poi uscirà fuori. L’ uomo, a mali estremi, è riuscito, quasi sempre, in extremis, a trovare estremi rimedi. Vedi ultimamente il vaccino anticovid, trovato a tempo di record. A questo punto è il caso di porsi una domanda, per cercare di capire come si complica, in ogni epoca, la faccenda.
A proposito della guerra in atto tra Russia e Ucraina la domanda è questa: “Come mai la grande madre Russia, che ha contribuito a salvare l’ Europa dal Nazismo, rimettendoci anche venti milioni di morti, oggi fa lei le stesse cose nei confronti dell’ Ucraina, della UE e del mondo intero? Come mai nazioni, che hanno creato grandi civiltà, hanno conquistato e asservito popoli interi con la scusa di diffondere dovunque il loro tanto decantato modo di vivere?”.
Qualcosa del genere sta succedendo alla Russia di Putin. Il neo zar vuol tenere sotto diretto controllo tutti i territori di lingua, di cultura, di tradizioni e di costume della madrepatria in nome di una comune identità. Wladimir Putin ha dimenticato che i grandi imperi non sono durati in eterno. Ogni nazione, ogni etnia si è ripresa la sua indipendenza. La storia e’ costituita da invasioni e da liberazioni. L’ umanità si sfracella sugli scogli di Scilla e Cariddi, mentre le Sirene attraggono, con il loro canto, navigatori ignari della loro fine.
Intanto il governo delle Meloni si gode la sua luna di miele. I problemi dell’ immigrazione e dell’ approvvigionamento delle materie prime, comprese quelle energetiche, diventano prioritarie e impellenti. Si corre a destra e a sinistra, davanti e indietro, per cercare di tamponare carenze di coperture finanziarie, ma se la coperta è corta non si riesce a coprire tutto.
Ora ci sono altre importanti consultazioni elettorali. Il 12 e il 13 di febbraio si vota per le regionali in Lombardia e nel Lazio. La propaganda elettorale, per un motivo o per un altro, non ha mai fine.
Dopo le regionali sarà la volta, in diversi Comuni, delle amministrative. Mettere bene a fuoco le varie situazioni economiche, sociali e politiche di un paese diventa già di per se un’impresa, immaginarsi trovare le soluzioni. Senza preventivi accordi e senza la partecapazione di tutte le tendenze politiche, non diciamo unanime, ma almeno di preponderanti maggioranze, non si va da nessuna parte.
Il Centro Destra è speranzoso di farcela a rivincere il Lombardia e a riprendersi anche il Lazio.
A San Cesareo sarà riconfermata la Sabelli?
I mari sono piuttosto agitati e già da diverso tempo. Potrebbe succedere di tutto, però si è ancora sotto l’ effetto placebo del successo a settembre scorso del Centro Destra con la Meloni e se i mari sono in tempesta si sa almeno da che parte tirano i venti
   Pino Pompilio

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