ROBERTO SUTERA, E CHI TI SCORDA? – OGNI ANNO RIPERCORRIAMO IL TUO CALVARIO – DAL 4 LUGLIO DEL 2007 SEI IL NOSTRO EROE E IL NOSTRO ORGOGLIO – CERIMONIA SOLENNE NEL CORTILE DELLA CASERMA A LUI INTITOLATA –
Roberto Sutera, prima del 4 luglio del 2007, era un appuntato in forza alla caserma dei Carabinieri di San Cesareo. Tutto andava per il meglio: regolare servizio insieme ai commilitoni, vita famigliare con i propri cari, attività di hobby interessanti, insomma solita routine di un uomo attivo, dinamico, volitivo. . Ma quel 4 luglio, alle prime luci dell’alba, la prova delle prove.
Sutera, insieme al collega Denaro, erano di pattuglia sulla volante, quando intercettano un sospetto pregiudicato, che si dà alla fuga. Lo inseguono. Il fuggiasco imbocca l’autostrada Roma-Napoli ed esce al casello autostradale di Roma, diretto verso il raccordo. Qui e ora la tragedia. L’ inseguito, con una manovra assassina, manda fuori strada la gazzella, che scavalca il guard rail e finisce a capitomboli. Dell’equipaggio chi ci rimette è Sutera. Francesco Denaro si è salvato, anche se ne esce piuttosto malconcio, ma vivo.
Grande raduno per commemorare quel 4 di luglio di 15 anni fa. A questo appuntamento non sono mancati i colleghi attuali della caserma “Sutera”, né è mancata la presenza dei vertici del Gruppo III° di Frascati, il Ten. Col. Alberto Raucci, il Comandante della Compagnia di Palestrina, Cap. Paolo Zupi, del Sindaco, Alessandra Sabelli, del Vice Achille Mastracci, del Comandante della Polizia Locale, Giuseppe Lamboglia e di altre Autorità civili e militari. Non le stiamo ad elencarle tutte, ma c’erano. Ogni cosa perfettamente a posto e bene organizzata, grazie anche al servizio inappuntabile della Protezione Civile.
Tra il pubblico I genitori e i parenti del grande assente più che presente. Lui non manca mai. È ormai dovunque, non in un semplice ritratto o dietro una stele di pietra con su scritto un nome, una data e la motivazione per la medaglia d’oro che gli è stata conferita. La figlia più giovane di Sutera ha recitato la preghiera del Carabiniere durante il breve rito religioso, affidato al Vice Parroco, don Paolo. Alla domanda se la ragazza volesse ripercorrere le orme del suo papà ha risposto che intanto prosegue gli studi. Per il resto si vedrà. Nulla è escluso a priori.
La cerimonia, come succede in queste occasioni, è stata semplice e commovente. Merito pieno al Comandante ospitante, Luogotenente, Olindo Falco, al suo aiutante, Luogotenente Salvatore Lazzaro e al Presidente dell’ ANCI, Antimo De Pasquale insieme a rappresentanti dell’ Associazione Nazionale Carabinieri d’ Italia. Nonostante l’infernale calura, l’aria che si respirava nel cortile della Stazione dei Carabinieri di San Cesareo era delle più leggere e festosa. Non nasceva da tristi ricordi e da rimpianti, ma da avvenimenti di cui essere fieri e che danno piena fiducia in coloro che continuano ad essere fedeli nei secoli al loro dovere .
Pino Pompilio