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SAN CESAREO

Dopo essere stato approvato in Consiglio Comunale per ben 3 volte. Ora è tutto da rifare.

Quali sono i veri motivi che hanno che hanno indotto la Curia a cambiare il progetto della nuova chiesa di San Cesareo, alterando l’insieme armonico creato dall’arch. Paolo Walter Di Paola (esperto e sino al 2011 Incaricato Diocesano) del Piano di riqualificazione urbanistica nel “Parco della Pietrara”. Il progetto originale, sin dall’inizio elogiato dal Vescovo, propone una chiesa costruita sulle proporzioni del crocifisso di San Damiano, ricca di simboli e riferimenti alla storia delle persone che hanno fatto San Cesareo, in cui il battistero è l’elemento fondante della nuova realtà cittadina in continua espansione. L’altare costituisce il fulcro, il cuore, ed è collegato verticalmente con la cupola che lo sovrasta che richiama il Tiburio Bramantesco di Capranica Prenestina. La luce che inonda la navata da sud a nord, uscendo dalla parete dopo aver lambito l’ambone, si permea del “verbo” e sfiorando i sette sacramenti, scolpiti sul marmo di setti verticali, li “espande” nella città. La facciata quadrata, leggermente concava, accoglie il fedele richiamando l’uomo e la terra con scene di vita rurale scolpite. Al centro il grande rosone esalta Dio e la volta celeste con il taglio in alto a rappresentare la resurrezione. L’ampio sagrato curvo invita il fedele e la grande piazza circostante definisce l’ambito civile da quello religioso favorendo scambi e aggregazione tra le persone.

cambio della guardia!

Tutto ciò è stato cancellato di colpo dopo che il progetto era stato approvato per ben tre volte in Consiglio Comunale, affidando all’arch. Carpentieri l’incarico di progettare una soluzione diversa che cozza con l’intorno costruito in funzione della chiesa originaria. Un “ufo” senza riferimenti al contesto, infilato a forza che interrompe la pedonalizzazione con un’assurda strada alla sinistra della chiesa, riducendo lo spazio pubblico della piazza e del sagrato a un’area misera e senza senso.

Il cambiamento del progetto è passato nel silenzio più assordante senza che nessuno abbia sollevato una sola obiezione. Ci si domanda : chi ne pagherà le conseguenze? Certamente sarà la Comunità dei fedeli di San Cesareo che comunque dovrà contribuire alla costruzione della nuova chiesa per circa il 50%. La Conferenza Episcopale Italiana, infatti, non copre di più della metà del costo complessivo.

 

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