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Tutti i popoli civili, fin dai tempi più remoti, hanno avuto servizi di comunicazione molto efficienti e funzionali. Perfino dopo la battaglia di Maratona, un corriere, partito per annunciare la vittoria ad Atene, distante oltre 40 chilometri, non se l’è presa comoda, in quanto ha corso a più non posso e, appena data la notizia, è  morto per il grande sforzo compiuto.  Se consideriamo la  situazione delle Poste in questi ultimi tempi, qui non muore proprio nessuno. Regna il disinteresse più assoluto.

Certo un ufficio postale a San Cesareo c’è, anche se estremamente insufficiente rispetto ad una popolazione di oltre 15 mila abitanti e per di più non concentrata su di un unico centro urbano, ma per lo più sparsa sul territorio. Qualche postino di tanto in tanto si vede distribuire la posta in motorino o in macchina. Raramente con un trolley dietro. Ma si tratta solo di punte di un iceberg di inefficienza. Gli impiegati degli sportelli e il personale mobile cercano di fare del loro meglio. Per loro è un” tour de force” ogni giorno di lavoro. È il sistema che non funziona, sia per quanto riguarda la struttura, sia per quanto riguarda i locali adibiti ad uffici e sia per quanto riguarda il personale che è molto al di sotto dell’organico, necessario a fronteggiare le necessità e i diritti dei cittadini.

Il tutto è riconducibile, ovviamente, ai vertici e quindi ai capoccia delle Poste Italiane. Questi fanno orecchie da mercante alle pressanti richieste di adeguamento a soddisfare la domanda del mercato. Danno qualche contentino, ma la situazione rimane sostanzialmente uguale a prima, se non peggiore. Non ce l’ha fatta neppure la Rai con la trasmissione “Mi Manda Rai 3”, sia da Colonna e sia da San Cesareo. Dall’ Amministratore Delegato delle Poste solo vaghe promesse e finora non mantenute del tutto. Postini stabili che conoscono la zona di servizio non se ne vedono ormai da anni. Con i cittadini e le loro abitazioni occorre un rapporto diretto di reciproca conoscenza e di fiducia. Mandare ragazzi occasionali, ignari di che cosa fare e di dove andare è una presa per i fondelli. È questo che si sta facendo oggi: non rispettare la gente e sfruttarla. La prova sotto gli occhi di tutti c’è: le Poste Italiane svolgono altre attività più simili alle banche, quella delle lettere e cartoline è un souvenir d’altri tempi. E i politici? Stanno a guardare.

Pino Pompilio

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