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Da qualche settimana gli abitanti della zona 5000 Metri, a San Cesareo, si sono costituiti in comitato per verificare l’adeguatezza alle norme e, soprattutto, l’impatto sull’ambiente e sulle persone di un’antenna 5G che, quatta quatta, è spuntata su un terreno privato in Via Ticino.

Il primo sospetto è stato quando, parlando con la proprietaria del terreno sul nuovo cantiere, la stessa aveva manifestato l’intenzione di costruire un fabbricato, ma sul cartello posto all’ingresso del cantiere non era stato indicato alcun dato (concessione, ditta costruttrice, referente dei lavori etc). C’è stata sorpresa, quindi, quando i vicini il 19 ottobre scorso si sono visti spuntare, come un fungo da un momento all’altro, un’antenna ripetitrice di segnale 5G.

L’installazione desta qualche preoccupazione agli abitanti per diversi motivi, primi fra tutti il fatto che adiacente all’antenna sussiste la sede dell’Associazione Oliver che si occupa di Protezione Civile (salvaguardia della vita umana e dell’ambiente) ed in cui c’è una postazione radiomobile attiva 24 ore su 24 per la ricezione di richieste di interventi di soccorso. La stessa associazione ha in custodia dei presidi sanitari molto sensibili alle onde elettromagnetiche, quali defibrillatori e altri macchinari salvavita.

Di fianco alla sede dell’Associazione, inoltre, c’è un capannone in ferro dove lavorano diversi operai e dove sono stipate in deposito bombole di ossigeno. Gli abitanti di zona temono che con le onde dell’antenna si possa avere un surriscaldamento che potrebbe essere pericoloso per l’ossigeno.

Ovviamente questi timori devono essere verificati e, allo scopo è stato nominato dal neocostituito “Comitato No Elettrosmog 5000 metri” un perito che si sta occupando di fare tutte le verifiche del caso. Intanto, dai primi rilevamenti, sembra che l’antenna prenderà l’alimentazione elettrica da un palo pubblico esterno al terreno privato in cui è sorta. Il ripetitore in oggetto è stato impiantato da ILIAD a seguito di richiesta di asseverazione inoltrata presso tutte le autorità competenti.

Asseverazioni che, per questo tipo di installazioni, vengono concesse con la norma del silenzio/assenso e che sono state richieste, sembra, in piena emergenza Covid con molti uffici ad efficienza ridotta, altre sembra ai primi di agosto pertanto con molto personale in ferie (un caso? chissà). Sembra, comunque, che nel Comune di San Cesareo non ci sia un piano previsto per le installazioni di antenne, e che l’autorizzazione fondamentale non dipenda dal Comune ma dall’ARPA, che la concede con la norma del silenzio/assenso.

Dagli atti di cui il Comitato è in possesso sembra che le asseverazioni siano state chieste per il 4G, dato che ILIAD non è attualmente in possesso di licenza per il 5G, ma il timore degli abitanti di zona è che non ci sia possibilità di controllo, una volta che l’antenna sia in funzione, sulla frequenza erogata dato che l’antenna è abilitata anche per il 5G.

Sulla vicenda anche il Consigliere Comunale Massimo Mattogno è intervenuto in consiglio comunale con un’interrogazione e con la richiesta di bloccare intanto i lavori affinchè siano possibili tutte le verifiche del caso. E’ stato richiesto, inoltre, che si istituisca un tavolo di lavoro con tutti gli operatori telefonici che sortisca un PRAET in cui si individuino i siti di proprietà pubblica idonei alle installazioni in modo che esse stesse possano essere controllate e costituire un’entrata sicura per le casse comunali.

Non ci resta che attendere che vengano effettuate tutte le verifiche e, nel frattempo, venga valutata la possibilità di bloccare i lavori.

Gioia Cafaro

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