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SAN CESAREO: KO AL BULLISMO

San Cesareo KO al bullismo 1

 

Il pugilato e gli altri sport come rimedio al disagio giovanile ed interiorizzazione delle regole

 

San Cesareo. Mandare a tappeto il bullismo. Un’impresa improba, si dirà. Vero. Resa ancor più difficile dal silenzio e dall’indolenza. Qualche segnale, dunque, è necessario darlo. Anche il più piccolo può essere d’impulso a scuotere le coscienze dei protagonisti e degli spettatori di un preoccupante modus facendi sempre più inflazionato e spesso non denunciato.

In questo senso è recente, ma più che embrionale, l’iniziativa del Presidente dello Sporting San Cesareo Maurizio Micarelli, dalla targa “KO al bullismo”. L’ex membro delle FF.OO di Roma, assieme al consigliere comunale Stefano Roma, è ideatore del progetto mirante a sradicare, con debita pazienza, i comportamenti discriminatori e gli atteggiamenti di violenza fisica e psicologica propri dei contesti sociali e cyber-sociali riservati ai giovani della provincia.

Come intervenire? Il venti giugno scorso è stata organizzata, in piazza, una manifestazione di boxe autorizzata dalla FIP in cui sono intervenute le “vecchie glorie” del pugilato ed il neo campione Guanto d’oro italiano 2015 dei pesi super massimi Mirko Carbotti. Proprio il pugile locale è il celebre testimonial del progetto che ha animato l’incontro organizzato da Micarelli e rivolto a vittime e carnefici del bullismo.

Da settembre di quest’anno, i ragazzi maggiormente esposti al rischio di pericolose condotte hanno la possibilità di essere ospitati, di integrarsi ed allenarsi “a costo zero”, nelle file dello Sporting San Cesareo. La società di calcio, prima ad aver aderito al progetto, ha, dunque, finalità che valicano la semplice competizione sportiva: adottando il marchio “KO al bullismo” (visibile su tute e magliette degli atleti), ha voluto farsi portavoce del segnale deciso inviato da Micarelli e Roma, sottolineando come lo sport possa essere lo strumento migliore per coinvolgere i giovani e sottrarli da tante nocive deviazioni.

Pugni e disciplina Lo sport è la più grande manifestazione di occupazione del tempo libero. Veicolo di cultura ed educazione prodromico allo sviluppo dei più giovani, esso esprime una funzione positiva socializzante. Lo sport è salute, è disciplina, è saper soffrire, è amicizia, è costruzione delle regole: in una società dove le regole faticano a farsi rispettare sia nei contesti educativi (scuola, famiglia, ecc.) che al di fuori, quello sportivo è forse l’unico ambito in cui le regole sono insindacabili, perché per poter far parte del gioco è esclusivo apprendere a priori ciò che si può e ciò che non si deve fare.

L’esperienza pluriennale all’interno delle varie associazioni sportive ove si pratica il pugilato con gruppi di ragazzi disagiati o socialmente svantaggiati, suggerisce di proseguire una pratica che, anche a livello amatoriale, può costituire una nuova via di aggregazione dei giovani, dove le tradizioni e i valori educativi dello sport abbiano un ruolo non solo endogeno, ma anche al di fuori dell’esercizio sportivo, perseguendo come obiettivo il collegamento con una realtà quotidiana insidiosa per i ragazzi della fasce sociali penalizzate.

Crescere sani, in tutti i sensi Gli effetti del bullismo possono essere gravi e permanenti, preso atto del legame sempre più lasco tra bullismo e violenza.

ll progetto di Micarelli intende inserire la pratica del pugilato tra gli strumenti che il Comune di San Cesareo potrà attivare nei confronti del disagio giovanile. Con le regole e la disciplina si creano quelle giuste condizioni per un’aggregazione più ampia e stabile intorno ai veri valori educativi, dove il fattore agonistico non prevalga sugli aspetti socializzanti, dove agli obiettivi prettamente sportivi se ne abbinino altri di tipo relazionale: moderazione dell’aggressività, rispetto degli altri, ricerca della sicurezza e dell’autocontrollo, e così via.

Assente una normativa europea di riferimento, il solo modo per annichilire i problemi che affliggono i giovani sembrano essere le buone abitudini … ve ne sono più buone della pratica sportiva?

Micarelli, con il patrocinio del Comune di San Cesareo e la sponsorizzazione del neo campione italiano Carbotti, rivolge questa domanda ai comuni, agli enti e alle associazioni dei paesi limitrofi che vogliano raccogliere il messaggio per ampliarne la cassa di risonanza, invitandoli a portare nelle palestre e nei campi di calcio lo striscione con il marchio “KO al bullismo” e il nome della società  che sposa la nobile causa. Chi vorrà aderire o saperne di più, potrà consultare le Pagine Facebook di Stefano Roma, dello Sporting San Cesareo e di KO al bullismo.

Un pugno, se dato con disciplina e al giusto nemico, può essere costruttivo.

San Cesareo KO al bullismo

 

LORETI ALESSIO

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