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Promuovere la realizzazione, la tutela e la valorizzazione della “Ala Alessandro Marchetti” e illustrare le realizzazioni di Alessandro Marchetti. È questo lo scopo del Comitato “La Chimera” costituito pochi giorni fa presso la sala conferenze del Museo della Città e del Territorio di Cori. Alla fondazione hanno partecipato tutti i sindaci di Cori a elezione diretta e Alessandro Caucci Molara, in rappresentanza della famiglia Marchetti.

Dobbiamo ad Alessandro Marchetti gli idrovolanti protagonisti delle celebri trasvolate atlantiche di Italo Balbo, simbolo del progresso tecnologico italiano nel periodo compreso tra le due guerre mondiali. «Il nostro concittadino battezzò Chimera il suo primo aeroplano, dal quale scaturirono grandi successi tecnici e industriali», ha detto il sindaco Mauro De Lillis, ringraziando i suoi predecessori per aver gettato le basi dell’attuale iniziativa. «Con una certa scaramanzia abbiamo scelto questo nome per sottolineare come anche l’Ala Marchetti sia una prospettiva concreta».

Il nome di “Ala” rimanda all’ambito di attività del famoso progettista e industriale aeronautico, ma anche alla decisione di inserire l’iniziativa nell’ambito del Museo esistente, sfruttando spazi inutilizzati nel Complesso Monumentale di Sant’Oliva. 

«Dopo esserci impegnati con il convegno del giugno 2018, il gemellaggio con Sesto Calende, città dove l’ingegnere visse la parte più importante della sua carriera, e la pubblicazione degli Atti, ora con il Comitato abbiamo un ulteriore strumento operativo per ricordare uno dei più illustri cittadini di Cori», ha aggiunto Paolo Fantini, assessore alla Cultura del comune lepino. «Le importanti adesioni e il sostegno annunciato da molti dei presenti sono un ottimo auspicio per la sua realizzazione».

«L’Ala è un’idea sostenibile, realistica e aperta al territorio, che intende lavorare in sinergia con le realtà culturali di Cori, senza duplicare strutture e organizzazioni», ha spiegato Gregory Alegi, autore del progetto scientifico dell’Ala. «Puntiamo a un rapido inserimento nella rete dei musei aeronautici italiani, in un reciproco scambio di esperienze e iniziative».

A conferma del diffuso interesse per il progettista corese, tra i soci fondatori vi è l’Associazione Trasvolatori Atlantici, che tramanda la memoria delle imprese compiute con gli idrovolanti SM.55, rappresentata dal presidente cav. ing. Umberto Klinger, il quale è peraltro anche presidente della Sicamb, nota azienda aeronautica pontina, e figlio egli stesso di “atlantico” (il padre Luigi fu, a bordo di un idrovolante S55X Savoia-Marchetti, uno dei piloti di quella che resta forse la più famosa impresa aeronautica italiana, la Crociera del Decennale del 1933, Roma-Chicago-New York-Roma). Compaiono ancora tra i fondatori la Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell’Università di Roma La Sapienza, presso la quale Marchetti si laureò nel 1910, rappresentata dal prof. Antonio Paolozzi; la sezione di Latina dell’Associazione Arma Aeronautica, che riunisce il personale già in servizio nell’Aeronautica Militare, rappresentata dal presidente gen. b. Bruno Rossi; il Gruppo Lavoratori Seniores SIAI Marchetti e il Savoia Marchetti Heritage Group, rappresentati dal presidente Marzio Mariani e dal coordinatore Filippo Meani.

Il progetto dell’Ala Marchetti è già in gara per un bando della Regione Lazio per l’innovazione nel settore culturale, i cui risultati sono attesi nel prossimo futuro. A breve il Comune risponderà a un secondo bando. Il Comitato “La Chimera” prevede di annunciare presto nuove adesioni.

Per completare l’iter fino alla prima assemblea, i fondatori hanno nominato un comitato ristretto, presieduto dal sindaco De Lillis e comprendente l’assessore Fantini e il curatore Alegi.    

Alessandra Tabolacci

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