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L’organo di stampa del Partito Marxista-Leninista Italiano così riportava sulla approvazione della legge 30 marzo 2004 n.92 che istituisce la giornata del ricordo <La legge, che incorpora ed amplia una proposta del deputato fascista triestino Roberto Menia, volta ad assegnare una targa ricordo della “patria” ai parenti delle “vittime delle foibe”, è stata votata dalla casa del fascio e dall’Ulivo al gran completo. Hanno votato contro solo il PdCI e il PRC…>. In parlamento i Comunisti Italiani denunciarono <L’intento di riabilitare i fascisti e i repubblichini e di criminalizzare indistintamente i partigiani e la Resistenza, abusando della logica della pietà e anteponendola alla logica della storia>. La legge fu votata da tutto il parlamento tranne che dai seguenti “signori” che in nome della democrazia dividono le vittime in morti di serie A (anzi A1 e A2 perché anche nei morti della shoah ci sono quelli più importanti degli altri) e quelli d serie B o meglio ancora quelli che non esistono, che non devono esistere perché caduti per mano del regime comunista. Votarono no: Armando Cossutta che sulle foibe parlò addirittura di “revisionismo pericoloso” e la figlia Maura in parlamento per evidenti meriti di parentela; Titti De Simone, fondatore l’Arcilesbica a Bologna; Elettra Deiana, feroce femminista; Oliviero Diliberto, che in diretta tv ha dichiarato di essere fiero di odiare Berlusconi; Alfonso Gianni, ex editorialista di Liberazione; Franco Giordano, ex segretario di Rifondazione; Ramon Mantovani, l’uomo che ha trasportato dalla Russia in Italia il terrorista curdo Ocalan; Graziella Mascia, in prima fila nell’accusare la polizia per il G8 di Genova; Giuliano Pisapia, il sindaco di Milano; Marco Rizzo, ammiratore del dittatore nordcoreano Kim Jong-il; Pino Sgobio, capogruppo Pdci; Giovanni Russo Spena, che nel 2004 ha dichiarato pubblicamente la sua solidarietà a Cesare Battisti; Tiziana Valpiana, che nel 1998 ha cambiato idea all’ultimo momento, votando contro il governo Prodi, poi caduto per un solo voto; Nichi Vendola, il due volte presidente della Regione Puglia che vuole abbracciare i fratelli Musulmani e Rom. Quattro invece gli astenuti: Mauro Bulgarelli, Sel, anch’egli solidale con Cesare Battisti; Pier Paolo Cento, ex Verdi, espulso dal partito; Sergio Sabattini, ex Ds fuoriuscito al momento della nascita del Pd; Alba Sasso, assessore all’istruzione nella regione Puglia, presieduta da Vendola.

Non si sa se sono peggio questi o chi come l’ex bi presidente della repubblica Napolitano che dopo aver taciuto per anni, per motivi istituzionali ha dovuto affermare in un suo discorso in occasione della celebrazione del “Giorno del ricordo” a Roma, il 10 febbraio 2007 <ricordato l’imperdonabile orrore contro l’umanità costituito dalle foibe (…) e va ricordata (…) la “congiura del silenzio, la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante dell’oblio”. (…) Anche di quella non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell’aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell’averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali.>. È lo stesso Napolitano che da dirigente del PCI approvava quanto scritto sull’Unità, organo del Partito Comunista Italiano – Edizione dell’Italia Settentrionale, Anno XXIII, N. 284, Sabato 30 novembre 1946 da Pietro Montagnani  <Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città, non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall’alito di libertà che precedeva o coincideva con l’avanzata degli eserciti liberatori. I gerarchi, i briganti neri, i profittatori che hanno trovato rifugio nelle città e vi sperperano le ricchezze rapinate e forniscono reclute alla delinquenza comune, non meritano davvero la nostra solidarietà né hanno diritto a rubarci pane e spazio che sono già così scarsi.>

locandinagiornodelricordoDopo 70 anni in Italia c’è ancora chi distrugge le targhe in memoria delle foibe, ma per fortuna sono sempre di meno e sempre di più sono le amministrazioni come la nostra di Palestrina, che organizzano manifestazioni per i ragazzi delle scuole affinchè capiscano a che punto possa arrivare l’odio ideologico. Più di 15.000 infoibati e quasi 250.000 esiliati dai partigiani Italiani e Titini. È giusto che queste manifestazioni vengano fatte durante l’orario scolastico, le scolaresche devono sapere per non ripetere. Ringraziamo quindi il presidente del Consiglio Comunale e l’Assessore alla Cultura del comune di Palestrina che hanno organizzato l’evento, che ha portato la conoscenza ai ragazzi che vi hanno partecipato e ringraziamo le scuole che hanno aderito all’iniziativa. Ringraziamo di meno chi per puro protagonismo critica a prescindere.

Ci auguriamo che manifestazioni come questa, quella del 27 gennaio, del 4 novembre ecc vengano sempre celebrate nelle scuole o con le scuole.

 

Paolo Rosicarelli

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