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Manifestazione popolare davanti al Comune e in Piazza Giulio Cesare

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Giovedì, 7 aprile, un giorno di primavera, ma da guerriglia. Una guerriglia di persone civili. Senza alcuna violenza. C’è scappato solo qualche termine poco onorevole nei confronti degli Amministratori. Altrimenti fischietti, trombette da stadio, raganelle, tamburelli, clacson per fare rumore, per attirare l’attenzione degli indifferenti, per richiamare più gente possibile.

Il Comitato contro il forno crematorio aveva dato appuntamento a tutta la popolazione di San Cesareo, per le ore 14, sul piazzale dell’Autonomia. A quell’ora si era ancora in pochi. Poi, via via, il numero dei partecipanti è cresciuto. Si è diventati, finalmente, in tanti.

Puntuale il servizio delle Forze dell’Ordine: Polizia, Carabinieri e Vigili. Nutrita la presenza degli agenti del Reparto Mobile di Roma. Ha dato un tono di maggiore solennità e sicurezza all’evento.

La manifestazione, iniziata sul piazzale dell’Autonomia, dopo un notevole crescendo, è finita alla grande. Solo una piccola “trasgressione” è stata compiuta: un breve giro imboccando via Giordani, immettendosi in via Cantore, per sfociare, infine, in piazza Giulio Cesare. Da qui il ritorno davanti al Comune per via Filippo Corridoni.

Dopo le 15, il baccano era diventato assordante. I bambini, i tanti bambini, con palloncini bianchi in mano erano quelli che si imponevano di più. La voce degli innocenti si faceva sentire. E come.

Tanti gli striscioni con scritte contro il forno. Ma come mai i Sancesareesi si sono mossi soltanto quando doveva essere già inaugurato? Comunque, vista la posta in palio, è meglio tardi che mai. La cosa è veramente seria.

Il Sindaco ha promesso una riunione del Consiglio per le ore 17 di martedì 12 aprile. Chiunque potrà intervenire. Anche il 28 dello stesso mese ci sarà un altro importante incontro con responsabili e tecnici della cremazione.

Che delusione, però! Il cimitero doveva essere solo l’ultima dimora dei soli Sancesaresi. E’ così che è nato. Invece, se ne sta facendo un centro di raccolta di defunti, il cimitero di chiunque vuole accedervi o per un loculo o per essere cremato. Che allegria! Via della Cicuta potrebbe diventare via dei Forni Crematori.

                                                                                                      Pino Pompilio     

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