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Abbiamo già informato sui risultati globali e non ci ripeteremo.  Su di una testata in rete è facile reperire articoli precedenti e correlati. Per quanto riguarda le consultazioni europee l’analisi delle preferenze scopre di fatto il gioco dei rapporti tra referenti locali ed i  politici nei centri nevralgici dei partiti che, in una complessa alchimia di scelte, danno, come ognuno sa, le indicazioni di voto.

Partendo dal vincitore, ovvero il Partito Democratico,(1701) informiamo che le preferenze più importanti vanno a:

  • Sassoli (236)
  • Bonafè (219)
  • De Angelis (164) 
  • Bettini (118)
  • Gasbarra (117).

Tutti nomi noti con appartenenze ben precise. Sorvolando sui valori intermedi vale la pena di segnalare che i candidati che abbiano dato prova di saltare da una lista all’altra alla ricerca di poltrone, a Cave non attecchiscono.

Sarà per questo che Claudio Bucci ha riscosso solo sette preferenze ?

E che senso ha mantenere in campo, in epoca renziana, questi personaggi ?

Proseguendo nell’analisi, al secondo posto troviamo il Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo. A fronte dei 1571 voti di lista si registrano solo 349 preferenze che ci dicono che sono almeno sei i referenti a Cave del M5S.

In ordine di risultato abbiamo Campo (63), Ziantoni (51), Tamburrano (47), Castaldi (45), Zama (39) e Agea (26) . A questi sei ( o più ? o meno ?) referenti che gestiscono il M5S a Cave come una cosa propria  e senza metterci la faccia, si deve la mancata presentazione di una lista, cosa di cui la partitocrazia locale ringrazia.

Sull’ultimo gradino del podio troviamo Forza Italia (637), che divide i suoi referenti su tre nomi: Armeni (146), Mussolini (127) e Tajani (109). Al resto dei candidati molliche e briciole.

Per Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale (406) i referenti si restringono sostanzialmente a due: Meloni (165) e Biava (43) . Proseguendo fuori dal podio vediamo che anche  il Nuovo Centro destra – UdC (274),  si rispecchia in due aree: Lorenzin (99) ed Angelilli (92) .

La locale Casa Pound ha giocato nel campo della Lega Nord che, pur proclamandoci ladroni, non disdegna i voti (pecunia non olet)  che le portano i referenti locali di Borghezio (59) e Salvini (52). Per la lista: “ L’altra Europa con Tsipras” (224)  si registra l’ennesima messa in scena del dramma nenniano “ io sono il più puro che ti epura”.

Una malattia contagiosa che, assieme all’opportunismo, circola tra le frange della sinistra extraparlamentare, confluite nella lista, ma con riserve preconcette che si esprimono in una pluralità di nomi e voti: Casarini (66), Spinelli (30), Amato (24), Furfaro (10) e  Zanardo (9) più altri a sette,  quattro e meno preferenze.

Per i Verdi Europei – Green Italia (75) il totale delle preferenze assomma a 24 ed il valore del referente localedel politico nazionale (Bonelli ),si assesta sulle venti (20) preferenze.  Fuori dai giochi anche Scelta Europea (73), ma capace di dividersi suPiga (35) e Caprari (21). L’Italia dei Valori (46) segna quattro preferenze in tutto e Io cambio MAIE,  una.

Il quadro “europee”,  a livello informativo,  è ora più completo.

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